RAPINO SCOPRE LE AGGREGAZIONI CIVICHE, PD SENZA SIMBOLO IN PRESSING SU NOI PER SULMONA

Pd in pressing sulle aggregazioni civiche, tentando ancora di accasarsi, magari con il raggruppamento Noi per Sulmona, di matrice gerosolimiana, per non arrendersi all’isolamento nel quale da gennaio scorso è precipitato. E intanto stasera il partito, riunito nella sede del circolo sulmonese, ha deciso di presentarsi senza simbolo, proprio per favorire il suo ingresso in una coalizione civica. E ancora una volta parla il segretario regionale Marco Rapino, alla disperata ricerca di una decente soluzione elettorale. “Siamo convinti che la risposta giusta possa essere nelle aggregazioni civiche. Il pd farà la sua parte – sostiene Rapino – in questi giorni ho chiesto al segretario provinciale e ai subcomissari di guidare il percorso per la composizione finale”.
 In effetti negli ultimi giorni i democratici, attraverso l’azione dell’attuale reggenza commissariale, hanno tentato di associarsi alla coalizione guidata dal candidato sindaco Annamaria Casini ma senza ancora cogliere l’obiettivo. Richieste che hanno provocato reazioni piuttosto contrarie, fino alla minaccia di abbandono della coalizione da parte di quei gruppi e di quegli ex consiglieri comunali che hanno militato nelle file dell’opposizione all’ex sindaco Peppino Ranalli, dal centrodestra fino ai Santilli, Del Monaco, Pantaleo, che con le loro dimissioni hanno mandato a casa il sindaco anzitempo. Lo stesso raggruppamento del candidato sindaco Casini avrebbe accelerato i tempi di presentazione della coalizione, prevista per domani mattina, proprio per scongiurare l’ingresso dei democratici, anche se senza il simbolo. Ma uno spiraglio aperto è stato comunque lasciato, da chi conta o s’illude anche sulla dote elettorale che il Pd potrebbe portare. “Il Pd ha a cuore l’interesse di Sulmona. Crediamo profondamente che la città abbia i numeri e le capacità per venire fuori dalle crisi da cui é stata avvolta. La nostra volontà è quella di costruire un’agenda di governo di lungo corso, che sappia ridare protagonismo e ruolo alla città – ripete poi Rapino – le potenzialità di questo centro vanno ritarate su obiettivi veri, che non inseguano il passato ma che abbiano il coraggio di guardare il futuro”.