REFERENDUM 17 APRILE, A SULMONA NASCE COORDINAMENTO FERMA LE TRIVELLE

Sensibilizzare l’opinione pubblica a Sulmona e nella Valle Peligna sull’imminente appuntamento referendario per fermare le trivellazioni in mare è l’obiettivo del Comitato “Sulmona vota Si per fermare le trivelle” che si è costituito nei giorni scorsi, dando vita ad un network di organizzazioni di vario genere impegnate sul territorio a difesa dell’ambiente e per la costruzione di una società più inclusiva. Il prossimo 17 aprile si terrà un referendum abrogativo, uno dei pochi strumenti di democrazia diretta che la Costituzione italiana prevede per richiedere la cancellazione, in tutto o in parte, di una legge dello Stato. Il comitato è a favore del Si, per cancellare la norma che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo. A seguito di un esito positivo del referendum, la cancellazione della norma che al momento consente di estrarre gas e petrolio senza limiti di tempo sarebbe immediatamente operativa. L’obiettivo del referendum è chiaro e mira a far sì che il divieto di estrazione entro le 12 miglia marine sia assoluto. Il coordinamento annuncia che nei prossimi giorni in città saranno messe in atto diverse iniziative per informare la ciitadinanza. Fanno parte del coordinamento le associazioni: Altrementi Sulmona; Associazione Movimento Zoè; Associazione Qualeterra – Bottequa; Cisl FP Sulmona; Comitati Cittadini per l’Ambiente Sulmona; Condotta Peligna Slow Food; Fiab Sulmona – Bicincontriamoci; Orsa Pro Natura; Studenti #notubo; Zona Alternativa 1000 Watt. Sostengono dall’esterno il Coordinamento le seguenti forze politiche: Sbic, SelSulmona in Movimento.

 Spiegano i rappresentanti del Coordinamento, in una nota, che l’ esito positivo del referendum non farebbe cessare immediatamente, ma solo progressivamente, le attività estrattive in corso entro le 12 miglia marine. Anzi, “riteniamo che una riconversione ecologica della nostra economia e un progetto di messa in sicurezza dei nostri territori dissestati contribuirebbero a far diminuire il tasso di disoccupazione nel nostro Paese. Siamo per la difesa dei nostri mari e per questo ci siamo uniti per far sentire ancora più forte la nostra voce contro le trivelle e per l’affermazione di una economia più giusta basata sulla riconversione ecologica e non più sullo sfruttamento incontrollato delle risorse naturali del pianeta.

Il coordinamento annuncia che altre realtà locali si stanno aggregando in questi giorni e lancia appello a chiunque volesse aderire e proporre iniziative oppure mettersi a disposizione della campagna referendaria.L’indirizzo di posta elettronica a cui inviare la propria disponibilità o adesione: altrementi2016@gmail.com.