
DI MASCI: NON INSEGUO RUOLI MA SONO A DISPOSIZIONE DELLA CITTA’
“Tra le esigenze di partito e l’amore per la città, io scelgo la città, non inseguo ruoli, perché già ne ho avuti ma sono a disposizione della città”. Così Bruno Di Masci ha concluso il suo intervento nell’incontro promosso oggi pomeriggio nell’affollata sala del Cinema Pacifico, “per la costruzione di un programma di un mandato, per la futura amministrazione comunale”. I nodi della città e del territorio, dalla salvaguardia dell’ospedale alla difesa del Tribunale, dalla necessità della ripresa economica alla valorizzazione delle opportunità offerte dalla ricostruzione post terremoto e alla valorizzazione di formazione, cultura e ambiente, fino alle sorti dell’istituto penitenziario e della scuola di polizia penitenziaria, sono stati affrontati da Luciano Marinucci, Luciano Angelone, Luigi Di Cesare, Sandro Ciacchi, Teodoro Marini e Giuseppe Ninu. Di Masci ha ricordato di aver incontrato, nei giorni scorsi, il commissario prefettizio Giuseppe Guetta, invitandolo a risolvere in fretta i problemi degli aggregati edilizi post terremoto, per i quali c’è già la delibera della giunta uscente e per la sede da assegnare alla Camera di Commercio. “Questa città è ridotta male” ha detto Di Masci toccando il caso del trasferimento a Pratola dell’Istituto tecnico “De Nino-Morandi”, caso, secondo Di Masci, “gestito con i piedi”. Di Masci ha ricordato anche l’esclusione di Sulmona dai poli di attrazione e il territorio dalle macroaree e ha detto che “nessuno né consiglieri né assessori regionali ha parlato di questo problema sollevato da Aldo Ronci”. Quindi Di Masci ha sottolineato come davanti ad una città in grave crisi “occorre mettere da parte le convinzioni di partito”. Mentre, pensando alla centrale Snam, al decentramento da Sulmona di autostrada e ferrovie, l’ex consigliere regionale ha detto che “non è accettabile che la nostra città sia ridotta ad una discarica”. Concludendo Di Masci ha ribadito di mettersi a disposizione della città, “come atto d’amore per questa città, mi hanno messo alla berlina, quasi avessi la peste, mi hanno criticato da tutte le parti” e ha aggiunto con un velato riferimento alla mossa dell’assessore regionale di presentare subito candidato sindaco e liste che “prima vanno formulati idee e progetti, per riempire di contenuti il programma e solo dopo si individuerà chi andrà a concretizzare quel programma”.
Mentre Teodoro Marini, componente della direzione regionale Cna, ha parlato della crisi di piccole e medie imprese, proponendo l’istituzione dell’Ufficio Europa, al Comune, Sandro Ciacchi, in qualità di responsabile della ricostruzione nelle aree del cratere, ha lamentato l’estrema lentezza delle pratiche legate al post terremoto, in particolare per le opportunità economiche legate agli aggregati edilizi. “Il ritardo non è dovuto all’ufficio sisma del comune, che è dotato di buone professionalità ma alla farraginosità della gestione politico-amministrativa e burocratica – ha sottolineato Ciacchi – eravamo riusciti ad individuare nove aggregati, prima della caduta dell’amministrazione, ora toccherà quindi al futuro sindaco accelerare i tempi, anche perché le richieste per la ricostruzione delle case a Sulmona, nell’ufficio di Fossa sono poche”. Luciano Marinucci, già medico ospedaliero ed ex assessore comunale, ha riepilogato i problemi dell’ospedale, che rischia una sensibile riduzione di reparti e servizi. Mentre Luciano Angelone, avvocato del foro di Sulmona, ha sottolineato la necessità di riprendere la battaglia in difesa del Tribunale, presidio pubblico essenziale al servizio dei cittadini. Giuseppe Ninu, segretario regionale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe, ha rilanciato l’allarme sulle sorti della Scuola di Polizia penitenziaria di Fonte d’Amore, nel mirino del Ministero di Giustizia e Luigi Di Cesare, insegnante nel Liceo scientifico Fermi, ha posto accento su cultura e tutela dell’ambiente, come fonti di economia per la città e per il territorio.