
FEBBRE SUINA, MUORE ANCHE L’ALTRA SORELLA. RICOVERATO IL PADRE
E’ morta nella notte, come la sorella, a causa della febbre suina. Sonia Ferrante, 50 anni residente nella frazione della Badia di Sulmona, non ce l’ha fatta a superare gli effetti della gravissima infezione causata da virus H1N1 che l’aveva colta nel mese scorso insieme alla sorella Maria Lucia di 53 anni, deceduta per la stessa causa all’ospedale di Sulmona alla fine di febbraio. Sonia Ferrante è morta nel policlinico Umberto I di Roma dove era stata ricoverata subito dopo il manifestarsi della malattia. I medici dell’ospedale romano hanno sperato fino all’ultimo di poterla salvare, ma davanti a un improvviso e repentino peggioramento delle condizioni, il suo fisico già debilitato in seguito alla malattia, non ha retto e il cuore si è fermato per sempre. Un fatto che alla luce del ricovero del padre avvenuto l’altro giorno, sembrerebbe sempre a causa della stessa infezione scatenata dal virus H1N1, ha fatto salire ulteriormente la preoccupazione tra i residenti della piccola frazione e in particolare della zona della Caprareccia dove abita la famiglia Ferrante. E la preoccupazione sale nonostante le rassicurazioni arrivate dalla Asl che aveva escluso sopralluoghi e messa in quarantena dei parenti. “Abbiamo dato prontamente comunicazione al ministero della Salute, all’Istituto superiore di sanità ed all’assessorato alla Salute della Regione Abruzzo, così come previsto dalla circolare del ministero della Salute – aveva scritto la Asl in un comunicato – mentre non sono previste per conviventi contatti misure di profilassi (quarantena o isolamento). Non è prevista, altresì, segnalazione ai Nas né al sindaco, in quanto tale malattia non rientra tra quelle per cui sono necessarie misure di isolamento, chiusura ambienti e disinfezione locali”. Anche il tribunale per i diritti del malato era intervenuto sulla vicenda chiedendo al commissario prefettizio e alla procura di accertare se tutte le misure di prevenzione erano state effettuate,
Ma sempre secondo la Asl si tratta di eventi sporadici, rari, ma pur sempre possibili che non dovrebbero, in alcun modo, allarmare la popolazione, anche perché il virus dell’influenza (incluso il virus influenzale A/H1N1) vivono sulle superfici per 24/48 ore. Nella stagione 2014/15, in Italia, sono stati segnalati 485 casi gravi e 160 decessi da influenza confermata. Decessi che con le due sorelle della Badia ora diventano 162.