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DIECI ANNI DI ATTESA PER UDIENZA GUP SU DROGA E CAMORRA A CASTELVECCHIO SUBEQUO

Avviata da dieci anni un’inchiesta della Procura della Repubblica di Sulmona, su un presunto traffico di droga, tra l’Abruzzo e la Campania, all’ombra della camorra, sarà esaminata dal Giudice per l’udienza preliminare solo nel luglio prossimo. L’inchiesta nel 2007 portò ad un blitz dei Carabinieri, a Castelvecchio Subequo, con nove persone che finirono in manette. Il fascicolo di quell’inchiesta, aperto dieci anni fa, si è arenato nelle sabbie mobili del suo iter. La storia questa mattina è sulle pagine del Corriere della Sera, in un servizio a firma del giornalista sulmonese Giuseppe Guastella. “Ritardi, negligenze, sciatteria, carenze di personale (a lungo c’è stato in servizio uno solo dei due sostituti in organico con il Procuratore) e, chissà, magari anche l’aiuto di una manina senza scrupoli potrebbero aver fatto inceppare il meccanismo lasciando per anni gli indagati sospesi, in attesa di giudizio, in un limbo senza fine e gli abitanti della zona nel sospetto” scrive Guastella. Quando nel 2009 le indagini sul caso vengono chiuse sorge il primo ostacolo. La comunicazione della conclusione delle indagini viene notificata ad uno solo dei nove indagati. Bisognerà aspettare il 2013 perché un sostituto procuratore, diverso da quello che aveva aperto il fascicolo, venga a conoscenza dell’inchiesta ferma, riavviandone l’iter con la notifica questa volta regolarmente inviata a tutti gli indagati. Per effetto di altri passaggi burocratici si arriva solo a maggio dell’anno scorso, alla richiesta di rinvio a giudizio. Ad ottobre si insedia a palazzo di Giustizia il nuovo Procuratore, Giuseppe Bellelli che apprende del caso dell’inchiesta a rilento proprio da un servizio del quotidiano di via Solferino e chiede informazioni agli uffici, venendo a sapere che il Gup ha fissato l’udienza preliminare per il prossimo 7 luglio. “Uno scatto improvviso che dopo 10 anni chiude la questione, ma allo stesso tempo impedisce alla Procura generale dell’Aquila di avocare l’indagine per inerzia e capire quello che è successo, visto che pare non abbia ricevuto dagli uffici le comunicazioni periodiche e obbligatorie sull’iter del fascicolo. Ma non è detto che non ci riesca ora il procuratore Bellelli” conclude Guastella.