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MAXISEQUESTRO DI TARTUFI NELL’AQUILANO

Maxisequestro di tartufi nell’aquilano dalla Guardia di Finanza. Sono stati sequestrati 120 chilogrammi di tartufi freschi di cui 5 del pregiato tartufo bianco, 5.750 confezioni di tartufi conservati, 190 chilogrammi di funghi essiccati, sono stati scoperti illeciti amministrativi e sono state elevate sanzioni per 8 mila euro, con segnalazione all’Autorita’ Giudiziaria del titolare di una delle ditte controllate, con l’accusa di frode in commercio (ex art. 515 C.P.), per aver sostituito etichette in 400 confezioni di aceto balsamico. Il quantitativo dei prodotti sequestrati corrisponde all’incirca ad valore commerciale di 200.000 euro. E’ il bilancio dell’attività di controllo condotta dai Forestali del Naf (Nucleo Agroalimentare e Forestale) del Comando provinciale dell’Aquila, coadiuvati dai reparti territoriali e Finanzieri delle Compagnie di Sulmona, Avezzano e L’Aquila. Sono stati effettuati controlli congiunti mirati sia a riscontrare il rispetto delle prescrizioni previste dalle normative di settore nazionale e regionale sulla trasformazione e commercializzazione dei tartufi, nonche’ delle norme in materia di etichettatura, tracciabilita’ e qualita’ dei prodotti, sia ad avviare verifiche tese ad accertare il corretto adempimento degli obblighi fiscali e tributari. Sono stati ispezionati laboratori di trasformazione ed esercizi commerciali del territorio provinciale che acquistano i tartufi freschi dai raccoglitori dilettanti e li lavorano trasformandoli in prodotti conservati per la successiva vendita.  Le sanzioni amministrative sono state elevate ai sensi della vigente legge regionale che disciplina la raccolta, la trasformazione, la tutela e la valorizzazione dei tartufi soprattutto in riferimento alla mancata comunicazione alla Regione Abruzzo dei dati inerenti la quantità del prodotto annuale commercializzato e la provenienza territoriale dello stesso da parte degli esercenti le ditte di trasformazione e commercializzazione dei tartufi. Inoltre sono state contestate violazioni alla normativa comunitaria che disciplina la tracciabilita’ e la corretta etichettatura dei prodotti alimentari.

“Il rispetto delle norme sulla trasformazione e commercializzazione dei tartufi e sulla relativa documentazione fiscale”, dichiara il Comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato, “assicurando la tracciabilita’ del prodotto, garantisce una maggiore sicurezza alimentare dei consumatori e contribuisce alla tutela e valorizzazione dei tartufi di origine abruzzese, per i quali il legislatore regionale ha recentemente previsto l’istituzione del logo distintivo di ‘Tartufo d’Abruzzo’.