PARTE “FUORI MENU'”, IL CIRCUITO DEI RISTORANTI LOCALI DELLA TRADIZIONE (video)
Un circuito di ristoranti della tradizione per incentivare il consumo ma soprattutto promuovere la qualità della ristorazione locale. E’ partito ieri il circuito dei ristoranti della tradizione gastronomica del Centro Abruzzo. Prima tappa il ristorante Villa Elena di Sulmona dove si è svolta una conviviale a cui hanno contribuito sette ristoratori del Centro Abruzzo, da Castel di Sangro a Sulmona, passando per Pettorano, Campo di Giove, Pacentro e Roccacasale. Ognuno ha proposto un suo menù. La Taverna dei Caldora il bollito di baccalà, l’Osteria dei Tarassaco di Rivisondoli ha proposto un violetto arrosto in salsa allo zafferano e poi ancora la vellutata di pecora alla “callara” preparato dalla Scarpetta di Venere di Campo di Giove. Dagli antipasti ai primi con le tagliatelle di farro, con guanciale croccante, del ristorante Le Vele di Castel di Sangro e i raviolotti farciti ai ceci di montagna cucinati dal Torchio di Pettorano. Agnello per secondo cucinato da Villa Elena e il filetto di maiale nero peligno della Tana del Rosso di Roccacasale. Tutto bagnato dai vini del consorzio Terra dei Peligni. “Questo progetto vuole valorizzare, arricchire e sostenere le attività agricole e zootecniche che insistono su questa parte dell’Appennino, nonché la cultura gastronomica del nostro territorio – afferma il responsabile della Condotta peligna di Slow Food, Giorgio Davini – i ristoranti possono e devono condividere l’impegno per la tutela dell’ambiente, della biodiversità agroalimentare, per la salvaguardia dei saperi gastronomici e delle culture locali”. Secondo Davini il mondo della ristorazione, in questo senso, può svolgere un ruolo determinante nella valorizzazione delle vecchie varietà culturali e nel contempo può stimolare i produttori ad investire maggiormente il proprio tempo e lavoro nella loro coltivazione. “Questo evento segna l’inizio di un percorso che ristoratori, agricoltori e allevatori si accingono a intraprendere – prosegue Davini – con l’unico obiettivo di valorizzare il proprio territorio attraverso una rete, non solo virtuale, ma concreta, funzionale e produttiva”. Uno degli strumenti attuativi è costituito dal passaporto del gusto, una pubblicazione delle ricette tradizionali del nostro territorio, raccontate e illustrate direttamente dai cuochi dei ristoranti e corredate di tutte le informazioni sulle materie prime utilizzate, dove acquistarle ed il loro valore intrinseco. Ma soprattutto sul contributo che l’attività agricola e zootecnica esprime in termini di conservazione e valorizzazione della biodiversità. Seconda tappa del circuito sarà il 29 maggio il treno Slow Food, da Sulmona a Castel di Sangro, un viaggio alla scoperta delle nostre montagne e delle nostre tradizioni gastronomiche con pic nic sul “Pratone” di Roccaraso.