CRISI A PALAZZO S.FRANCESCO, NEL CENTROSINISTRA SI STUDIA L’EXIT STRATEGY
“Nessuno aveva previsto l’incontro del segretario regionale del Pd, Marco Rapino, con i dirigenti del circolo di Sulmona”. Lo hanno fatto sapere nel primo pomeriggio dalla segreteria regionale del partito, mentre sarebbe già in gestazione un’ipotesi di exit strategy per il sindaco Giuseppe Ranalli e la maggioranza che lo sostiene. La notizia della missione del segretario Rapino nel capoluogo peligno, circolata sabato scorso, sembrava avesse il crisma dell’ufficialità. E’ probabile che sia stata diffusa ad arte, per tentare di scoprire le carte sulle reali intenzioni del Pd, riguardo la crisi ormai conclamata a palazzo S.Francesco. Per il momento, peraltro, il segretario regionale preferisce il silenzio sul caso Sulmona. E’ uno dei segnali di alta tensione che cominciano ad affiorare nel centrosinistra cittadino, con le incertezze crescenti sul futuro della maggioranza, del sindaco Giuseppe Ranalli e della giunta comunale. Nessuno, da nessuna parte, si sbottona su quanto accade nel Pd e nel resto della coalizione. L’aria è già abbastanza pesante. L’ipotesi ventilata in queste ultime settimane di un allargamento della maggioranza, che comprendesse anche il gruppo consiliare vicino all’assessore regionale Andrea Gerosolimo, sembra perdere quota, rivelandosi solo illusione. Mentre prende quota l’ipotesi di una exit strategy. Se il sindaco riuscisse in un accordo con il gruppo di Gerosolimo, capeggiato in consiglio dal suo capo di segreteria all’assessorato, Gianfranco Di Piero, sarebbe però costretto ad un azzeramento della giunta e all’ingresso di assessori espressione di quel gruppo. Con un cambio anche nella presidenza del Consiglio comunale. Condizioni di non poco peso e difficilmente attuabili. Ma perdendo quota questa ipotesi, come detto, resta in campo l’altra. La crisi maturerebbe in una seduta consiliare con mozione di sfiducia al sindaco. Se ciò avvenisse entro febbraio ci sarebbero anche tempi utili per votare già a maggio prossimo.