COLABRESE, GLI AVVOCATI: FAMIGLIA ANGOSCIATA DA SOSPETTO SULL’AMICO

Allo straziante dolore della perdita di un figlio, morto assassinato, si aggiunge adesso la pena, altrettanto pesante, del sospetto che quel giovane potrebbe essere stato ucciso dal suo migliore amico. E’ questa la reazione della famiglia del giovane sulmonese, Giuseppe Colabrese, alla notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati del giovane Francesco Del Monaco (clicca) con il sospetto che possa essere stato lui l’omicida. “Ad un dolore tanto grande e irreparabile, come quello di aver perso per mano di un assassino un figlio, si aggiunge adesso l’angoscia provocata dal sospetto che quell’assassino possa essere stato il suo migliore amico” spiega l’avvocato Federica Benguardato, legale della famiglia Colabrese, con l’avvocato Alessandro Rotolo. “Giuseppe verrebbe ucciso poi una seconda volta dal sospetto, del tutto infondato e non corrispondente a verità, che a determinare la sua tragica fine possa essere stata addirittura una brutta storia di droga – continua l’avvocato Benguardato – la famiglia ha sempre fatto presente e continuerà a farlo, in difesa della memoria del proprio figlio, che Giuseppe non ha mai fatto uso di stupefacenti e men che meno sarebbe mai stato uno spacciatore di droga”. Mentre pesano sospetti sulla figura del giovane sulmonese, che si sarebbe macchiato del delitto, l’avvocato Benguardato precisa che “occorre adesso attendere la prova del dna, sulle tracce di sangue rinvenute”. L’operazione peritale sarà eseguita dai carabinieri del Ris di Parma ai primi di  febbraio, ed è stata disposta per accertare se il sangue dell’indagato è compatibile con alcune macchie ematiche ritrovate nel corso delle indagini sulla maglietta, sui pantaloncini e sulle scarpe di Colabrese, nonché sugli occhiali Orkley trovati vicino al suo corpo nel bosco di Canarbino.

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