LA VALLE PELIGNA RILANCIA SUA MAESTA’ IL MAIALE NERO

Anche la Valle Peligna rilancia sua Maestà il maiale nero, prestigiosa razza suina che l’Abruzzo ha riscoperto da qualche anno, riportando in auge quella tradizione secolare, che in passato caratterizzava molte aziende in tutta la regione, divenuta poi rarità con l’avvento della suinicoltura industriale. Un ritorno di una razza autoctona in Abruzzo avvenuta con la benedizione di Slow Food, dopo studi e attente selezioni. Ad oggi sono solo cinque i produttori abruzzesi, situati a Guardiagrele, Campotosto, Pescomaggiore, Miglianico e a Vittorito, quest’ultimo divenendo punto di riferimento per il centro Abruzzo, con l’azienda “Nero Peligno”, a conduzione familiare, guidata da Franco Del Beato, ex operaio della Saba, il quale, rimasto disoccupato, dopo studi e ricerche, ha deciso di dedicarsi all’allevamento di maiali neri, sulle montagne vittoritesi, nutrendo gli animali dalla razza pregiata, in due postazioni, all’aperto e nei boschi, in quanto, a differenza dei classici suini, il maiale nero è più resistente alle rigide temperature invernali e necessita di una diversa alimentazione fatta di ghiande e prodotti naturali. Ecco, infatti, che gli animali, parte di un progetto in espansione, vengono cresciuti e nutriti sia in un’area di 6 mila metri quadri, non lontano da Vittorito,  sia nel bel mezzo dei querceti, a quattro chilometri dal paese, tra suggestivi sentieri di montagna e recinti elettrificati, contro le incursioni dei cinghiali. L’azienda fa parte dell’associazione  “Tutela del maiale nero d’Abruzzo”, presieduta dal veterinario Simone Angelucci, che conta 14 soci e 5 aziende.

Per tutto il mese di gennaio, a partire dalla sera di sabato 16 gennaio, è possibile degustare ed assaggiare la tenera carne pregiata, che ancora pochi conoscono, nei supermercati PingueConad di Sulmona, con la finalità di valorizzare il più possibile le eccellenze del nostro territorio. Nell’iniziativa dell’azienda guidata dal gruppo Pingue, intitolata “Vieni a fare il maiale da noi”, sarà possibile anche partecipare attivamente consegnando ricette di famiglia o propri modi di cucinare e preparare il maiale, raccontando aneddoti e piatti  nell’ambito di “Porco ma buono, del maiale non si butta niente”.

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