“AZZURRI IN VETTA”, DIBATTITO SU RICOSTRUZIONE DELLA COALIZIONE. MATTEOLI “BERLUSCONI LEADER INDISCUSSO”

Secondo incontro di “Azzurri in Vetta” (concentrata nella sola giornata di sabato a causa del maltempo) – preceduto dallo Spazio Forza Italia Giovani in cui è intervenuto il parlamentare europeo FI-Ppe Antonio Tajani – con il dibattito iniziato nel primo pomeriggio (CLICCA). Tutti i partecipanti anche in quest’incontro hanno tenuto a ringraziare l’organizzatore Nazario Pagano, per l’enorme sforzo prodotto e l’importantissima occasione di confronto fornita. Presente in sala anche Stefano Caldoro, già presidente della Regione Campania.

Il senatore di FI Altero Matteoli, a cui è stato affidato il compito dal presidente Berlusconi di ritessere le fila della Coalizione di centrodestra, ha detto che: “ innanzitutto la politica non può che essere fatta tra la gente, sembra banale ma apparire solo in tv lo ritengo criminale. A proposito della Coalizione quindi, ciò che occorre è non guardare al colore della tessera, ma al candidato migliore. In una campagna elettorale occorrono due cose: i megaprogrammi che i partiti comunque scrivono, e poi i programmiformato Bignami che tutti capiscono. La crisi della politica riguarda tutti i partiti, lo stesso Renzi era sopra al 40% quando è arrivato, oggi non c’è un sondaggio che lo attesti in vetta. Noi per fortuna abbiamo ancora un leader indiscusso che è Silvio Berlusconi, ed è attorno a lui che dobbiamo far crescere il partito. Siamo sulla strada buona per ricostruire la Coalizione, anche perché attorno ad essa ricostruiamo il nostro stesso partito. Ho fatto il ministro 4 volte e l’ho fatto grazie alla Lega. Non vedo alcuna possibilità però, che si possa andare alle elezioni con un leader come Salvini, si possono prendere voti ma governare il paese è altra cosa. La Lega ha raggiunto oggi come sondaggi il massimo, ma il partito che tocca il massimo nei consensi e ha ottime possibilità di tornare a crescere veramente è soltanto Forza Italia. Questo se saremo capaci di rientrare nelle case di chi non è andato a votare alle ultime elezioni. Berlusconi infine non sarà eleggibile, ma candidabile sicuramente sì. Per quanto riguarda le elezioni di Roma, è preferibile puntare su Marchini per evitare una sua candidatura autonoma che porterebbe il M5S stelle al ballottaggio col PD”.

Il senatore FI Remigio Ceroni ha invece riassunto i punti di forza e di debolezza del partito: “sono state 5 le condizioni che hanno fatto grande FI: la prima avere un leader, poi per fare politica servono i mezzi e l’informazione, ancora occorrono le risorse che a FI non sono mancate, i valori condivisi, e infine ogni tanto qualche bella idea comprensibile, come quella voluta da Berlusconi di togliere l’Imu sulla prima casa. Ora questi fattori sono calati parecchio, forse il problema maggiore è che abbiamo smarrito valori di riferimento: sul ddl Cirinnà ad esempio se lasciamo fare sulla libertà di coscienza, vuol dire che siamo un po’ confusi, dato che istituimmo per primi il ministro per la famiglia, per una famiglia tradizionale. L’unità è fondamentale anche all’interno del partito, ma non credo che l’alleanza con la Lega sia basata sulla volontà di compiere un lavoro insieme, e di tenere un equilibrio condiviso una volta al governo”.

AZZURRI IN VETTA PLATEA 2

L’on. Luigi Vitali, Coordinatore regionale FI Puglia: “a proposito di unità, lasciatemi esordire sottolineando che noi siamo più forti di Fitto in Puglia. Da FI comunque mi aspetto una reazione forte, un leader non può che arrivare dalla nostra area. Salvini in Puglia è stato alleato di FI ma ha preso poco meno del 2%, sento di ringraziarlo comunque perché siamo tutti necessari a vincere le elezioni, l’unico indispensabile resta sempre e solo Berlusconi. Anche all’interno di FI c’è chi pensa che sia terminata la parabola discendente del partito, ma attenzione, si dice una bestialità in questo modo. In Puglia abbiamo preso più del 60% proveniente dal voto di opinione, e ciò ci fa capire che il simbolo di FI non può essere messo da parte. Ma serve dare un’offerta diversa, ecco il perché delleliste civiche di cui FI ha gran bisogno”.

Ancora presente il consigliere regionale FI Paolo Gatti, nonché vicepresidente del Consiglio regionale, riconosciuto ancora come gran raccoglitore di consensi con i suoi 10mila voti confermati in due tornate elettorali, che ha detto: “le ricette per avere la fiducia dei cittadini sono sempre le stesse: tirar fuori candidati condivisi, liste di partito forti, numerose liste civiche in sostegno. Ma noi un vantaggio l’abbiamo: il centrosinistra anche in epoca renziana si ritrova gente che governa regioni importanti ma che ne ha fatte di tutti i colori, da Crocetta in Sicilia, a De Magistris in Campania, per non parlare di Marino a Roma. Allora il nostro dato di ri-partenza può che ruotare anche su questo, poiché il personale proposto da Renzi è abbastanza scadente, e a noi non rimane che proporrecompetenza. Anche il voto per Grillo resta un segnale di disperazione, che giunge  e giungerà se noi non diamo risposte. Su alcune qualità di fondo per vincere però, dobbiamo metterci d’accordo: serietà, scarsa litigiosità, coesione. Sono i parametri che valgono su ogni territorio”.