IL COMUNE SI RIMANGIA LA DELIBERA SULLE MENSE SCOLASTICHE

Fa un passo indietro l’amministrazione comunale e congela la delibera sulle mense scolastiche, rinviando il nuovo regolamento al prossimo anno. Hanno vinto i genitori in rivolta in questi giorni contro le modifiche che prevedevano nuove  tariffe a seconda del reddito da dichiarare e pasti gratis per i figli di famiglie meno abbienti (clicca).  La decisione arriva da palazzo San Francesco attraverso un comunicato, dopo dichiarazione negate alla stampa e facce scure dei vertici di Giunta, al termine di un incontro (foto) che si è tenuto nella tarda mattina di oggi nella stanza del sindaco (a porte chiuse), tra il primo cittadino Giuseppe Ranalli, l’assessore comunale, Nicola D’Alessandro, dirigenti scolastiche, e rappresentati  dei tre Consigli d’Istituto. Le critiche dei genitori puntavano contro la decisione deliberata il 4 dicembre scorso dal Comune, che sarebbe dovuta entrare in vigore proprio oggi.

Proprio nella giornata odierna, intanto, molte famiglie hanno messo in atto la protesta  facendo mangiare i propri figli a scuola con il cestino preparato dalle mamme, acquistando coca cola e pizzetta (senza, dunque, risparmiare) e in alcuni casi riportando i bambini a casa per pranzo. Su un totale di 800 alunni sulmonesi, solamente in circa 180 hanno consumato il pranzo nella mensa scolastica, tra i  disagi per i bimbi celiaci, che complessivamente sono un centinaio in città, e il danno subito dall’azienda che si occupa della refezione scolastica. Disertate le tavole apparecchiate nella scuola materna di via Sallustio, mentre nelle 4 sezioni dell’asilo di viale Costanza, su circa 80 bimbi, solamente una decina hanno pranzato tra le mura scolastiche, secondo quanto raccontato dai genitori stessi, i quali abbiamo incontrato anche davanti la scuola elementare di via Togliatti. Tra chi era un po’ perplesso, chi avrebbe applicato la protesta la prossima settimana, quando i figli avrebbero cominciato il turno pomeridiano, non poche sono state le polemiche, scatenate tra gruppi di genitori, contrari a dover sborsare il doppio rispetto a quanto pagato finora (da 2,44 euro a 4,58 euro), come ha spiegato una mamma, preoccupata per la presentazione della Isee “io guadagnando 1200 euro mensili, rientrerei nella quarta fascia, la massima, per chi supera i 12 mila euro annui”. I genitori sul piede di guerra criticavano proprio l’intenzione dell’amministrazione comunale di far entrare in vigore il nuovo regolamento ad anno scolastico inoltrato.

Eccoli accontentati. “Nel condividere i principi generali di equità sociale applicata al servizio di refezione scolastica, attraverso l’obbligo di introduzione del modello Isee, fermo restando il contenuto e la ratio della delibera all’uopo approvata” si legge nella nota “si concorda di rinviare l’efficacia della stessa all’inizio del prossimo anno scolastico. Tale decisione viene assunta allo scopo di integrare i dati reddituali della cittadinanza, già in possesso del Comune, anche attraverso fattiva partecipazione, delle dirigenti e dei rappresentanti dei Consigli di istituto. Il rinvio” conclude la nota “consentirà di approfondire anche la definizione delle fasce reddituali e meglio rivalutare la posizione degli studenti “non residenti”. Un atto, che l’amministrazione comunale si è impegnata a recepire.

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IN ALTO UN MOMENTO AL TERMINE DELL’INCONTRO IN COMUNE

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