NATALE A TAVOLA

Siamo alle porte di un altro Natale, e come ogni anno ci si scatena tra corsa ai regali, all’acquisto di cibo e al rispetto delle tradizioni. Soprattutto a tavola, la grande tradizione enogastronomica, ci impone da nord a sud una serie di rituali che sarebbe meglio rispettare, per il buon auspicio e per ricordarci che siamo vivi e vegeti. Pronti a festeggiare insieme una ennesima chiusura e un buon inizio, nel migliore dei modi.Molti di noi, perĆ² si dimenticano di quanto siamo fortunati. Ci lamentiamo sempre, delle tasse, della povertĆ , della crisi e dell’insoddisfazione quotidiana. Ma nessuno si accorge che oggi ĆØ Natale tutti i giorni. Avere la certezza, che per mangiare tanto, troppo, qualunque cosa, non c’ĆØ piĆ¹ bisogno che arrivi quel giorno, non ĆØ una fortuna di poco conto.

Viviamo nell’era dell’abbondanza, dell’esagerazione, dei vizi e della mancanza di regole. Sempre col cellulare in mano, l’ultimo uscito. Sempre alla moda. Soprattutto a tavola, dove finiamo col fotografare tutto quello che passa sotto i nostri occhi. Invece di mangiare e apprezzare la nostra fortuna. Una volta il Natale era una delle poche occasioni di famiglia per portare sulla tavola quei lussi che nella maggior parte dei giorni erano solo una chimera. E bisognava aspettare la festa, l’occasione o addirittura il Natale successivo per poterla mangiare di nuovo.Ā E lo si faceva piano, talmente piano che era quasi un modo per poter far durare piĆ¹ a lungo possibile quel momento tanto atteso. Quasi a voler far durare per sempre quelle delizie che c’erano nei piatti. Anche se a pensarci bene, pure i piatti natalizi allora erano poveri! Altro che quello che mangiamo adesso!

Oggi la nostra alimentazione va veloce, come la nostra vita. Non si apprezza piĆ¹ niente. Non c’ĆØ il tempo. Tutto ĆØ scandito da orari, appuntamenti, fretta e soprattutto da imprevisti.Una volta anche la vita era lenta. E si stava meglio.Le feste natalizie erano un ulteriore momento per stare insieme, condividere cibo ed idee. Rilassarsi e riprendersi dalle fatiche. Ma soprattutto essere felici.

cecio

Ora andiamo di corsa anche nel fare la spesa. Quasi a sgomitare per l’ultimo capitone, per paura che la propria famiglia rimanesse senza cibo. Per non parlare del pane!Eppure sappiamo giĆ  che a inizio anno, ci saranno le tanto odiate diete. I digiuni. Come se fossero un appuntamento fisso a cui non mancare. Pronti a discolparsi dalla frenesia del cibo, dei dolci, del salato, dei festeggiamenti.Ogni anno sempre la stessa storia. Esagerazioni a Natale, digiuni dopo la Befana.Non cambieremo mai. Siamo sempre gli stessi. Passano gli anni, i governi, i presidenti, le mode, ma gli italiani a tavola non cambieranno mai.Ā Quanti di voi pronunceranno la fatidica frase ā€œdomani a dietaā€? Gli stessi che diranno: ā€œA Natale niente dieta!ā€

Peccato che ā€œdietaā€ significhi equilibrio, piacere e sensorialitĆ . E mangiare ĆØ il massimo dei piaceri della vita, non uno strumento per ingozzarsi e riempire i vuoti!Ma noi non siamo fatti per l’equilibrio. A noi piace sentirci in colpa.PerchĆØ una vita felice, non ci ĆØ concessa.E quindi via a buttare soldi nel troppo cibo, che significa spreco. E poi via a buttare altri soldi da coloro che ci dicono che dobbiamo mangiare di meno.Anzi mangiare meno e consumare di piĆ¹. Ma noi giĆ  consumiamo abbastanza. Denaro e fatica.

Buone feste. E cercate di essere davvero piĆ¹ buoni. Con voi stessi

dott. Antonio Pacella

Medico Chirurgo

Specialista in Scienza dellā€™Alimentazione

Medicina e Chirurgia Estetica

Riceve a Sulmona, Pescara, Roma, Venezia, Bologna, Reggio Emilia, Milano, Verona

 

rubrica pubbliredazionale curata dal Ā Dottor Antonio Pacella,Ā Medico ChirurgoĀ Specialista in Scienza dell’AlimentazioneĀ Medicina e Chirurgia Estetica (Riceve a Sulmona, Pescara, Roma)