SNAM,COMITATI”TUTTO TACE DOPO RISOLUZIONE”.DOPPIO APPUNTAMENTO A ROMA NEL RUSH FINALE
Doppio appuntamento domani martedi 15 dicembre e mercoledi 14 dicembre a Roma nel rush finale della battaglia contro il metanodotto nella Valle Peligna, nonostante ci sia stato un mese di silenzio dalla risoluzione, la quinta, approvata dal Consiglio regionale lo scorso Novembre, come hanno spiegato questa mattina in conferenza stampa, nella sala convegni di palazzo Sardi a Sulmona, i comitati, guidati da Mario Pizzola, insieme a Clotilde Iavarone, dell’associazione Orsa Pro Natura, alla presenza dell’assessore comunale Nicola D’Alessandro (il sindaco assente per impegni all’Aquila), e di alcuni Consiglieri comunali, Mimmo Di Benedetto e Alessandro Lucci. Alzano il tiro premendo l’acceleratore i comitati di fronte alla “constatata inerzia della Regione”, convocando tutti i parlamentari abruzzesi (oltre quelli coinvolti dal metanodotto) in una conferenza stampa che si terrà mercoledi alle 14.30 nella sala Nassirya del Senato, invitando a partecipare anche gli amministratori locali, ma soprattutto Regione e Provincia. Per ora, ha detto Pizzola, hanno risposto le senatrici Paola Pelino e Enza Blundo e il deputato Gianni Melilla. La delegazione di circa 15 persone del territorio di casa nostra sarà accompagnata dal sindaco Giuseppe Ranalli, da esponenti dell’amministrazione comunale e da alcuni giornalisti locali.
“L’obiettivo fondamentale è quello di impedire che il Governo Renzi autorizzi l’opera” afferma Pizzola, spiegando che l’intenzione è quella “di impegnare tutti i politici e tutti i parlamentari pretendendo l’applicazione della Risoluzione parlamentare del 26 novembre 2011: occorre un tavolo tecnico vero, che non è mai stato convocato, per trovare un’alternativa al metanodotto che, si prevede, potrebbe passare nelle nostre zone sismiche, attraversando la faglia del Morrone, e i terreni a dieci/dodici metri di distanza dalle case, come a Bagnaturo, all’Abbazia, Roccacasale. Insomma esiste un problema serio di sicurezza. Solleciteremo soprattutto il Pd, da cui abbiamo visto freddezza. Quando è venuto Renzi all’aquila il presidente della Regione non gli ha parlato delle nostre criticità ovvero di Ombrina e del Metanodotto” ha aggiunto Pizzola, non credendo in chi parla di sicurezza dei metanodotti, alla luce delle tre esplosioni avvenute in anno in diverse città italiane.
Il punto evidenziato dai comitati riguarda il fatto che da quando “si è conclusa la procedura una mese fa nella sede della Presidenza del Consiglio diventa imminente da parte del Governo Renzi l’autorizzazione alla costruzione della centrale di compressione Snam a Sulmona ed è probabile che possa arrivare proprio durante questi giorni” come regalo di Natale. Secondo gli ambientalisti, che sottolineano anche il silenzio del Presidente della Provincia, le istituzioni in questo mese avrebbero dovuto mettere in atto iniziative efficaci per dare un seguito, con i fatti, agli impegni assunti attravreso l’ultima risoluzione del Consiglio regionale del 12 novembre: chiedere ed ottenere un incontro urgente con il Ministero dello sviluppo economico, Federica Guidi, al fine di far attuare la risoluzione parlamentare che prevede lo spostamento del tracciato del metanodotto fuori dalla dorsale appennninica e l’istituzione di un tavolo tecnico per lo studio e l’individuazione di alternative al progetto Snam.
Domani martedi 15 dicembre il sindaco di Sulmona incontrerà a Roma il capo di gabinetto del Ministro Guidi, Vito Cozzoli. “Siamo in grande difficoltà” afferma l’assessore comunale Nicola D’Alessandro “portiamo avanti una lotta in cui crediamo, ma manca, dal punto di vista politico, quella determinazione che3 dovrebbe avere la Regione e il Pd a livello nazionale.
“Lo ritengo un incontro interlocutorio quello di domani” afferma Pizzola, elogiando il sindaco che si sta spendendo per questa battaglia cercando di fare il possibile. “Qua c’è chi è contro, chi è rassegnato e chi dice di non volere l’impianto, ma non fa nulla affinchè venga impedito” incalza Di Bendetto, il quale dopo aver elencato i danni immediati che avverrebbero in un “territorio ipotecato”, sostiene che “viene disatteso un rispetto istituzionale” ribadendo il fatto che la Regione non attui la risoluzione. “Mi auguro che domani con il sindaco vadano anche esponenti regionali”.g.s.
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