PERSEGUITA PER MESI L’EX AMANTE, DONNA DI PRATOLA FINISCE AGLI ARRESTI DOMICILIARI

Sedotta e abbandonata dall’uomo che amava ha pensato di vendicarsi prendendosela con lui, la moglie e le sue proprietà arrivando perfino ad annegare un cucciolo di cane che il suo amante aveva lasciato nel suo terreno, alla periferia di Pratola Peligna. Con una lunga storia di vessazioni e molestie a danno dell’amante e della moglie è finita in manette Leontina Brandolini, 44 anni, di Pratola Peligna. Le accuse contenute nel capo d’imputazione parlano di furto, tentata estorsione, danneggiamenti, atti persecutori, percosse e uccisione di animali. Tutti reati ipotizzati che sarebbero stati commessi nel corso degli ultimi mesi. Ad emettere l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, su richiesta del Pm Stefano Iafolla, è stato il Gip Marco Billi. La vicenda giudiziaria è partita dalla denuncia della coppia stanca di subire le continue angherie che avrebbe messo in atto la donna, dopo essere stata abbandonata dall’amante. L’indagata avrebbe addirittura ucciso un cucciolo di cane, di proprietà del suo ex, annegandolo in un fiume nelle campagne di Pratola. L’annegamento del cane sarebbe stato confessato poi dall’indagata nel corso di una conversazione telefonica registrata dalla moglie dell’ex amante e confermata in un messaggio minatorio indirizzato alla sua rivale. La coppia, esasperata dalle continue molestie e intimidazioni della donna, era stata costretta a cambiare utenza telefonica. Nel giugno scorso l’arrestata era arrivata anche ad altri atti come quello di sabotare i lucchetti del cancello del terreno dei rivali, versandovi colla liquida, tagliare i tubi dell’irrigazione del terreno, danneggiando i lampioni dell’illuminazione della campagna di proprietà della coppia. In un’occasione l’ex dell’indagata si era recato nel suo terreno, in compagnia del cugino e sul posto aveva trovato la Brandolini che sorpresa dall’arrivo del proprietario aveva reagito colpendolo con violenti calci agli stinchi. La Brandolini, per porre fine alle sue vessazioni, era arrivata a chiedere la somma di 1000 euro, dichiarando che l’avrebbe fatta finita solo dopo aver incassato la somma. Comportamenti che hanno convinto il Gip a firmare il provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Secondo il giudice Billi appare evidente dal comportamento dell’indagata la reiterazione degli atteggiamenti intimidatori e di danneggiamento.