COMMISSIONE REGIONALE DICE NO ALLA CENTRALE SNAM. OGGI INCONTRO A ROMA

La Commissione consiliare regionale Territorio dice no alla centrale Snam a Sulmona, si attende ora l’esito dell’incontro decisivo di oggi a Roma. E’ stata approvata,Ā ieri sera alle 22, Ā dalla II Commissione la risoluzione contro la costruzione dell’impianto in localitĆ  Case Pente e del metanodotto nella Valle Peligna, tema che sarĆ  discusso conferenza dei servizi che si terrĆ  questa mattina nella sede dellaĀ presidenza del Consiglio dei Ministri, a cui parteciperĆ  il governatore regionale Luciano D’Alfonso.Ā La risoluzione porta la firma del consigliere regionaleĀ Emilio Iampieri, che sollecitato dai consiglieri comunali sulmonesi La Civita, Di Benedetto e Lucci, ha chiesto e ottenuto una convocazione d’urgenza della Commissione regionale presieduta dal consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, per affidare al presidente D’Alfonso il mandato di “confermare e sostenere in tutte le sedi istituzionali la posizione di assoluta contrarieta’ della Regione all’opera”. La risoluzione, che recepisce e fa proprie le motivazioni gia’ espresse dal Comune di Sulmona nella delibera approvata il 30 ottobre scorso, e’ stata votata all’unanimita’ da tutti i componenti la II commissione. Ieri anche i comitati ambientalisti sulmonesi, che da dieci anni portano avanti la battaglia contro la costruzione dell’impianto a Sulmona, hanno ottenuto l’okĀ Ā alla loro richiesta presentata al presidente della Commissione Territorio, Pierpaolo Pietrucci, di essere ascoltati prima della riunione della Commissione nella sede regionale aquilana.

“Siamo grati al consigliere regionale Emilio Iampieri – dichiara Ā La Civita – che per primo ha dato voce ai Comitati e al Comune di Sulmona, Ā siamo molto soddisfatti per la tempestivita’ e la chiarezza con cui la Commissione si e’ espressa, riconoscendo le nostre ragioni”. Altrettanto soddisfatto si e’ detto Iampieri, proponente del testo che, nella sostanza, e’ stato votato ieri sera. “Si tratta di un segnale di grande attenzione nei confronti di un territorio che di tutto ha bisogno meno che di un insediamento del genere. Non siamo terra di nessuno. Certe decisioni non possono essere prese calpestando le vocazioni dei comprensori. Chi e’ chiamato a esprimere la posizione della Regione Abruzzo non potra’ non tenerne conto. Se e’ necessario, D’Alfonso batta i pugni sul tavolo perche’ non e’ certo con l’arrendevolezza che si conquista il rispetto degli interlocutori”.

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