GIALLO COLABRESE, L’AVVOCATO ROTOLO: LA FAMIGLIA CHIEDE PIENA LUCE SULLA FINE DI GIUSEPPE
I genitori di Giuseppe Colabrese ora vogliono la verità, tutta la verità, sulla tragica fine del figlio. Il giovane sulmonese, partito per la Liguria nell’agosto scorso, poi scomparso, è stato ritrovato cadavere in una scarpata, in una località nei pressi di La Spezia. A ritrovare quel corpo già in stato di decomposizione è stato un gruppo di cacciatori. La conferma al sospetto che fosse proprio quello il cadavere del giovane scomparso è venuta due giorni fa dall’esame del dna. “Fin dai primi giorni della scomparsa il padre Luciano aveva sospettato che qualcosa di grave fosse accaduto – dice l’avvocato Alessandro Rotolo (foto), che con altri colleghi assiste la famiglia Colabrese – Giuseppe infatti non si era mai allontanato da casa per più di cinque-sei giorni e quando la sua assenza e il suo silenzio si sono prolungati i familiari hanno avuto subito un cattivo presentimento”. Il padre ha raccontato che per i primi giorni il telefonino squillava a vuoto, poi non dava più segnali di sorta. E con il passare del tempo sono cresciute le preoccupazioni della famiglia di Giuseppe, descritto come ragazzo tranquillo, molto riservato ma anche generoso e sereno. “I genitori mi hanno detto anche che allontanarsi e rimanere in assoluto silenzio non era proprio nelle abitudini di Giuseppe – aggiunge l’avvocato Rotolo – il giovane era assai legato ai genitori, al fratello e alla sorella, aveva un particolare rispetto e affetto per la famiglia e mai se ne sarebbe andato lasciando dietro di sé un assoluto silenzio”. Intanto gli inquirenti contano di ascoltare la testimonianza del giovane sulmonese, Francesco Del Monaco, ventunenne che ha trascorso qualche giorno in Liguria in compagnia di Giuseppe ed è stato l’ultimo a vederlo vivo. In una recente intervista al giornale “La Nazione” ha raccontato di aver trascorso qualche giorno con Giuseppe che lo aveva raggiunto in Liguria, a Lerici, dove aveva anche un amico che però non vedeva da anni. Francesco, residente a Sulmona, era in quella zona ospite di parenti, essendo la madre originaria di quei posti. Dopo alcuni giorni trascorsi in Liguria Francesco sarebbe partito per un periodo di vacanza in Sardegna. L’ultimo giorno che sono stati insieme è stato quello del 4 agosto. Quel giorno Francesco prese il traghetto per la Sardegna imbarcandosi a Genova. Giuseppe avrebbe insistito per accompagnarlo e trascorrere ancora qualche momento insieme. Subito dopo la partenza dell’amico, Giuseppe sarebbe ripartito a sua volta per Sulmona. Invece non è mai più partito. Del Monaco ha raccontato di averlo visto normale, come sempre, per niente preoccupato. Le sue tracce – stando al racconto di Del Monaco – si sono perse intorno alle 6 del pomeriggio, di quel 4 agosto, davanti alla stazione di piazza Principe, a Genova. “Ora i genitori, in lacrime, chiedono che sia fatta piena luce sulla tragica fine di Giuseppe e la verità venga a galla” conclude l’avvocato Rotolo.