MINORANZA “CARI D’ALFONSO, GEROSOLIMO, DE CRESCENTIIS E RANALLI DITE: NO CENTRALE SNAM”
“Sentiamo, ora più che mai, l’esigenza di non deporre le armi. Per questo pretendiamo che la politica prenda finalmente una iniziativa forte e risolutiva difendendo il territorio davanti al presidente del consiglio Matteo Renzi. Finora Comune, Provincia e Regione, sono stati a rimorchio delle iniziative prese da altri pensando, così, di mettersi al riparo dalle loro pesanti responsabilità; i partiti sono stati completamente assenti a tutti i livelli e oggi vorrebbero imporre al territorio di preferire il “male minore””.E’ quanto affermano i consiglieri di minoranza di Palazzo San Francesco i quali ribadiscono la loro contrarietà alla realizzazione a Sulmona della centrale di spinta del metanodotto Brindisi-Manerbio, che la Snma vuole costruire in località Case Pente. La conferma che si farà, spiegano i consiglieri Di Piero, DI Benedetto, Lucci, La Civita, Santilli e Del Monaco, è arrivata proprio dal sindaco nella conferenza dei capigruppo convocata ieri per informare i consiglieri comunali dell’esito dell’incontro che si è tenuto a Roma, nella sede della Presidenza del Consiglio, giovedi scorso. Il primo cittadino, però, ha anche riferito loro della “disponibilità” della Snam a realizzare non più una centrale a gas, ma una a conduzione elettrica così da ridurre l’effetto impattante sull’ambiente. “Soluzione non nuova a Ranalli che conosceva da tempo l’intenzione della Snam di trasformare l’impianto di alimentazione della centrale” afferma l’opposizione “Ipotesi questa che Regione, Provincia e Comune, starebbero prendendo in considerazione per concedere il loro assenso vista la presunta ineluttabilità della realizzazione dell’opera. La conferenza dei capigruppo” spiegano i consiglieri “è stata aggiornata a data da destinarsi, sebbene abbia espresso la propria contrarietà alla realizzazione della centrale qualunque modello essa sia”. Questo però, a noi, non può bastare” continuano “chiediamo al presidente della Regione Luciano D’Alfonso e all’assessore Andrea Gerosolimo; al presidente della Provincia Antonio de Crescentiis, al sindaco di Sulmona Giuseppe Ranalli e ai partiti di prendere l’iniziativa risolutiva verso la presidenza del consiglio dei ministri per impedire la realizzazione dell’opera, qualunque essa sia e dimostrare così il valore della loro forza politica nella risoluzione di problemi importanti come quello della centrale.”