IL 30 SETTEMBRE IN TRIBUNALE IL CASO DI OVIDIO CORONATO DI AGLIO ROSSO

L’aglio rosso dello “scandalo”. Sul caso, esploso nei mesi scorsi, il Tribunale di Sulmona deciderà il prossimo 30 settembre, pronunciandosi sul ricorso presentato nel luglio scorso dall’avvocato e giornalista Vincenzo Colaiacovo, per vietare l’uso di fotografie che ritraggono la statua di Ovidio con la testa coronata da un serto di agli. Colaiacovo nell’esposto alla magistratura ricordava che mesi prima la statua di Ovidio era stata sormontata da una treccia di bulbi di aglio posti sulla testa del poeta come corona di alloro. Quel ricorso aveva preso le mosse da un volantino, distribuito per pubblicizzare un convegno promosso dal consorzio dei produttori dell’aglio rosso, corredato dalla fotografia di Ovidio con la testa coronata di agli. Secondo l’avvocato quella immagine non sarebbe rispettosa della fama e del prestigio del Vate e recherebbe “un pregiudizio irreparabile e irreversibile all’immagine della città e ad ogni cittadino sulmonese”. In città il caso ha acceso un dibattito, a tratti anche infuocato, tra chi ha condiviso le ragioni del ricorso e chi no. In particolare chi ha dissentito dalle motivazioni del ricorso dell’avvocato Colaiacovo ha ricordato che già in altre occasioni, come logo di eventi culturali o per spot televisivi, era stata usata l’immagine della statua del poeta.