PICCHIA I GENITORI, GIOVANE SULMONESE DENUNCIATO: NON POTRA’ AVVICINARSI A CASA

Non potrà vivere in casa con i genitori, non potrà accedervi nè avvicinarsi, a meno di 500 metri dai luoghi frequentati dai familiari, senza una espressa autorizzazione dell’autorita’ giudiziaria.  Affetto da problemi di dipendenza dall’alcol, un giovane sulmonese per anni avrebbe sottoposto i familiari a violenze fisiche e verbali che hanno reso necessario, in numerose occasioni, l’intervento delle forze dell’ordine e il ricorso alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona. Venuti a conoscenza dei fatti,  dopo aver indagato, gli agenti del Commissariato di Polizia di Sulmona lo hanno denunciato per  maltrattamenti in famiglia richiedendo la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese, per tutelare le vittime, in quanto, secondo la polizia, ci sarebbe il rischio di reiterazione del reato. Provvedimento firmato dal gip, Guendalina Buccella, eseguito  dalla squadra anticrimine del Commissariato.

“Le vittime di forme di violenza domestica, laddove non si configuri un reato perseguibile d’ufficio – come nel caso dei maltrattamenti in famiglia  – oltre alla possibilita’ di ricorrere all’Autorita’ Giudiziaria, possono contare su altri strumenti normativi disponibili da qualche anno nell’ordinamento giuridico. Tra questi” ricorda il dirigente del Commissariato di Sulmona Francesca La Chioma “il provvedimento di ammonimento del Questore, che ha natura amministrativa e non penale. In questo caso il soggetto viene invitato a tenere un comportamento conforme alla legge e puo’ essere destinatario di provvedimenti in materia di armi e munizioni, al fine di evitarne un uso improprio. Inoltre e’ sempre possibile, come per qualsiasi privato dissidio, presentare un esposto all’Autorita’ di Pubblica Sicurezza. In questo caso, in seguito alla richiesta d’intervento, l’ufficiale di Pubblica Sicurezza provvede ad invitare le parti in ufficio per tentare la conciliazione e redigere un verbale. La presentazione dell’esposto non pregiudica la possibilita’ di esercitare successivamente una querela per gli stessi fatti. Per informazioni su questa e su altre problematiche – conlude la dottoressa La Chioma – ci si puo’ rivolgere ad uno dei diversi uffici della Polizia di Stato presenti sul territorio.