ARTISTA INTRODACQUESE DALLA VALLE PELIGNA A TAIWAN
Mentre oggi pomeriggio (alle 18.30) inaugura al MAW di Sulmona “Intime connessioni”, l’artista introdacquese Valentina Colella presenta in contemporanea al Kaohsiung Museum of Fine Arts di Taiwan la performance digitale “29 Stations of the cross” nell’ambito di “Gestures”, evento internazionale sull’arte performativa a cura di Valerio Dehò con opere di Marina Abramović, Joseph Beuys, Yoko Ono e di altri protagonisti della body art a confronto con le giovani tendenze. Una raccolta di opere inerenti al tema della body art nella storia dell’arte. A rappresentare l’Abruzzo sarà la giovane artista originaria di Introdacqua, Valentina Colella, già nota a livello internazionale per la sua importante partecipazione alla Biennale “Fin del Mundo 2014”, avvenuta in Argentina lo scorso novembre.
In mostra a Taiwan, sotto la direzione artistica del celebre Valerio Dehò, ci saranno le esposizioni dei più grandi artisti di fama mondiale, come Yoko Ono, Sophie Calle, Regina Josè Galindo e Marina Abramovic, già consacrate nell’Olimpo dell’arte contemporanea con l’assegnazione del Leone d’oro alla Biennale di Venezia.
Valentina Colella, che ha compiuto i suoi studi presso l’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila, sarà l’artista più giovane presente al Kaohsiung Museum of Fine Arts, proponendo una performance nuova, fresca e intensa, dove “l’intimità e i sogni si dissolvono nella digitalizzazione delle azioni personali, trasformando l’immagine in un prodotto di dominio pubblico”. “L’universo virtuale dei social network provoca irrimediabilmente la disintegrazione assoluta dell’intimità personale”, afferma la giovane artista, che nella sua performance sottolinea il passaggio dal reale al digitale, attraverso la successione di 29 autoscatti effettuati dalla webcam. Le 29 stazioni o voli (come preferisce Valentina) raccontano momenti intimi alla conquista di una realtà nuova, rappresentata a volte da azioni docili e sommesse, come quella del pregare, altre da immagini forti e autoritarie, dove l’intimità è stretta in un pugno che sfida l’obiettivo (immagine).
Protagonista assoluto dell’opera è certamente il colore fucsia che l’artista utilizza sia per disegnare sul suo corpo le coordinate di localizzazione GPS, che tracciano i luoghi più importanti della sua vita, sia per conquistare passo dopo passo l’immagine del profilo, che viene invasa dall’opacità monocromatica, fino a scomparire, omologandosi alla tinta della “copertina di Facebook”.
“L’incontro a Sulmona con Valentina Colella – dichiarano i curatori del MAW – è l’occasione per scoprire la ricerca di questa artista che conduce un’intensa sperimentazione sul tema cruciale del rapporto tra la realtà, il corpo e la potente seduttività del mondo digitale. Indagare nei percorsi della creatività contemporanea è l’impegno condotto dal nostro Spazio per accrescere l’attenzione culturale verso la sensibilità artistica del nostro tempo.”
“Sono onorata da introdacquese e da estimatrice delle sue opere di poter sostenere Valentina, un’artista giovanissima e con già tanta carriera alle spalle, che va sostenuta e supportata nel suo importante percorso” ha detto il concisgliere comunale di Introdacqua Lara Susi in una nota “a riguardo stiamo già lavorando su un progetto, che possa renderla un punto di riferimento nazionale nel campo dell’arte contemporanea, incentivate dai rilevanti obiettivi raggiunti, che rappresentano la linfa vitale per continuare e coltivare una lunga carriera.”