CENTRALE GAS SPOSTATA DI POCHI METRI, SULMONA PRENDE SCHIAFFI
Uno schiaffo che ha il sapore di scherno, di beffa e di dileggio. Dopo il duro commento dei comitati ambientalisti sulmonesi che accusano la regione di ritirata (clicca), critiche arrivano anche dall’associazione “Orsa Pro Natura Peligna” all’indomani dell’incontro a Roma tra istituzioni locali e rappresentanti del Consiglio dei Ministri, come previsto da normativa, per le fasi finali dell’autorizzazione della Centrale di Compressione e spinta che la Snam vorrebbe realizzare a Sulmona, in località case Pente. Alla richiesta di delocalizzazione della Centrale da parte della Regione, ieri rappresentata dall’assessore Mazzocca, il Ministero della Sviluppo (e la SNAM) ha risposto proponendo una delocalizzazione di poche centinaia di metri, nella zona dell’ex cava. “Lo schiaffo” afferma la presidente dell’associazione, Maria Clotilde Iavarone, “l’hanno dato alle Istituzioni: al governatore D’Alfonso, all’assessore Mazzocca, al vicepresidente Lolli, al Sindaco di Sulmona Ranalli, al Presidente della Provincia De Crescentis e l’hanno dato anche alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati che in una Risoluzione assunta all’unanimità aveva previsto un tavolo tecnico per l’individuazione di un percorso del metanodotto alternativo a quello individuato lungo le montagne dell’Appennino a causa del rischio sismico e quindi una delocalizzazione della centrale funzionale ad esso”. Spiega la Iavarone che “nel corso delle trattative ( sedute di Conferenze di Servizi e incontri con rappresentanti del Consiglio di Ministri), le nostre Istituzioni si sono limitate a negare l’Intesa e a proporre alternative, come quella di passaggio in mare, senza un supporto di sismologi e tenici che evidenziassero la gravità del rischio sismico e presentassero progetti alternativi, senza un supporto di economisti ed esperti di ambiente per un bilancio costi-benefici, senza legali che evidenziassero le illegittimità dell’iter burocratico seguito da Snam, permesse da Commissioni via e da Decreti Ministeriali, illegittimità indicate altresì più volte dai comitati dei cittadini per l’ambiente, che il supporto legale da parte dell’Ordine degli Avvocati di Sulmona, a titolo gratuito, ce l’hanno avuto.” Secondo la presidente “se lo sono meritato lo schiaffo” aggiungendo che ” sono ancora in tempo per riscattare la loro credibilità: per il 23 giugno è previsto il prossimo e forse ultimo incontro: si muniranno di supporti scientifici, tecnici, legali? o andranno ancora solo con la negazione dell’Intesa a farsi sbeffeggiàre?”