EMERGENZA CASA, SBIC: IL SINDACO RANALLI CONTINUA VECCHIA POLITICA
E’ emergenza-casa. A denunciare l’esistenza anche di questo fronte è il movimento civico Sbic. “Improvvisamente assessori e consiglieri di maggioranza si sono accorti che sono più di 160 le domande per un alloggio popolare e che non si è in grado di affrontare le necessità di quei cittadini che si trovano in difficoltà, avendo dovuto lasciare l’abitazione” sottolinea il movimento, osservando come la maggioranza guidata dal sindaco Giuseppe Ranalli sempre più spesso si rivela capace soltanto di trasformare i problemi in emergenze. “Mezza città è tappezzata di cartelli “si vende e “si loca” , la popolazione diminuisce e hanno chiuso pure il punto nascita? E sì, nonostante la situazione apparisse tanto rassicurante, la maggioranza dimasci-ranalliana ha dovuto prendere atto che c’è bisogno di alloggi popolari – aggiunge Sbic – e gli amministratori si accorgono che non c’è il regolamento per l’assegnazione degli alloggi e che le case-parcheggio sono diventate di sosta a tempo indeterminato”. Sulmona Bene in Comune ritiene che prima o poi una bozza di regolamento per l’assegnazione degli alloggi comunali sarà portata in commissione, secondo la formula “prendere o lasciare” e con la maggioranza che dimenticherà il principio enunciato nel programma di mandato del sindaco di dare vita ad esperienze di amministrazione condivisa e partecipata dai cittadini, almeno in atti di chiaro interesse pubblico. “Il sospetto è che si voglia continuare a gestire la politica abitativa come ai vecchi tempi, trasformando un diritto in un favore – protesta Sbic – del resto, i giovani amministratori, figli dei vecchi amministratori, non hanno molta fretta di risolvere i problemi. Forse stanno già pensando di lasciarli in eredità ai propri figli. Se no non si spiega un Piano per il centro storico chiamato “Sulmona 2025”. Il movimento guidato da Alessandro Lucci ribadisce “la propria opposizione a questo modo approssimativo di gestire la cosa pubblica e continuerà a battersi affinché vengano rafforzate le forme di partecipazione dei cittadini alla vita dell’amministrazione comunale, perché solo in questa maniera i problemi potranno essere risolti prima che diventino emergenze”.