NO METANODOTTO, COMITATI A D’ALFONSO “URGONO PIU’ IMPEGNO E INIZIATIVE PIU’ EFFICACI.”

Chiedono alla Regione un maggiore impegno e iniziative più efficaci contro la realizzazione del metanodotto e della centrale Snam a Sulmona i comitati sulmonesi, scrivendo una lettera al governatore regionale Luciano D’Alfonso.  Convinti che la partita contro la Snam non sia chiusa e che il futuro del centro Abruzzo e di Sulmona dipendono dalle scelte del presidente della Regione.

“Il 23 settembre dello scorso anno, in occasione della partecipata assemblea tenutasi al cinema Pacifico di Sulmona  sulla “questione Snam”, lei assunse pubblicamente l’impegno a battersi con determinazione per impedire che un’opera così impattante (centrale e metanodotto) potesse sconvolgere e mettere a rischio il nostro territorio” ricordano nella missiva gli ambientalisti rivolti a D’Alfonso “Fu lei a sottolineare come infrastrutture del genere – peraltro solo di “transito” e quindi  senza alcun beneficio per i cittadini – sono apertamente in conflitto con la vocazione naturale della nostra area, crocevia del sistema dei Parchi, nonché  con la grande valenza storica,  culturale ed architettonica che rende Sulmona ed il suo comprensorio un “unicum” nel panorama regionale. Dobbiamo darle atto che lei effettivamente nella prima fase, partecipando agli incontri nazionali, ha svolto una efficace azione di contrasto rispetto al  modo arrogante con cui sia Snam che il Governo premevano per imporre le loro scelte. Ma questo suo impegno è durato poco, fino al 1° ottobre, quando ebbe un duro confronto-scontro  con l’allora Vice Ministro Claudio De Vincenti, ora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Da allora lei ha abbandonato il problema Snam, delegandolo all’Assessore all’Ambiente Mazzocca e, in parte, al Vice Presidente  Lolli.Non  abbiamo mai compreso, né condiviso, questa Sua decisione. Così come non abbiamo mai compreso né condiviso il fatto che la Regione su un tema così importante si sia limitata al minimo indispensabile, cioè alla negazione delle intese con lo Stato; atti, questi, sicuramente molto importanti ma purtroppo insufficienti. Ci aspettavamo che la Regione mettesse in campo competenze e studi, sul piano tecnico e giuridico, che sottoponessero  sia il progetto della Snam che l’iter autorizzativo ad una approfondita analisi critica e che portassero alla elaborazione di articolate proposte alternative. Così come ci aspettavamo una forte e pressante interlocuzione con il Governo nazionale al fine di indurlo al doveroso rispetto della volontà espressa dal Parlamento italiano.Ma  non c’è stato nulla di tutto questo.

Negli ultimi sei mesi la vicenda Snam si è snodata stancamente in Conferenze di Servizi ed incontri nazionali che stanno portando verso l’autorizzazione dell’opera, con una Regione dedita essenzialmente ad operazioni di facciata, ma sostanzialmente rassegnata ad un epilogo ritenuto inevitabile. L‘imposizione della centrale e del metanodotto rappresenterebbero un colpo micidiale per un territorio come il nostro, costretto a subire, nel frattempo, altre spoliazioni ed umiliazioni proprio ad opera del Governo regionale da Lei guidato, come la soppressione del punto nascite e il declassamento da polo di attrazione ad area intermedia.

Sulmona ed il suo comprensorio non possono accettare  di essere colpiti alle spalle e si battono affinché i loro sacrosanti diritti vengano riconosciuti.

Auspichiamo, perciò, che Lei riveda scelte così incomprensibili e penalizzanti. Non riteniamo che la partita Snam sia da considerarsi chiusa. Vi sono, a nostro avviso, concreti margini affinché l’esito possa essere diverso da quello voluto dalla multinazionale e dal Governo Renzi , il Governo che, attraverso lo “Sblocca Italia” e la modifica del titolo V° della Costituzione, sta azzerando ogni residuo potere delle Regioni in settori fondamentali, come quello energetico.

Ricordiamo ancora le parole da Lei pronunciate a Sulmona : “non saremo i camerieri dello Stato”.

Perciò, in questo arco di tempo che resta, Le chiediamo di mettere in atto tutte le iniziative più efficaci che il caso richiede, sotto ogni profilo : a livello politico, istituzionale, giuridico e tecnico. In particolare Le chiediamo di gestire in prima persona quest’ultima fase, partecipando personalmente sia al prossimo incontro con il Governo nazionale del 10 giugno che ad altri eventuali ulteriori incontri. Nel bene e nel male il futuro di Sulmona e del Centro Abruzzo dipende dalle Sue scelte. Lei sarà ricordato come il Presidente che avrà dato una mano sostanziale al nostro territorio affinchè potesse risollevarsi o come il Presidente che avrà contribuito in modo determinante al suo affossamento.”