MASTROGIUSEPPE, LETTERA APERTA ALLA VICEPRESIDENTE USCENTE DELLA PROVINCIA

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta che il presidente dell’associazione celestiniana Giulio Mastrogiuseppe ha scritto alla vicepresidente uscente della Provincia dell’Aquila, Antonella Di Nino, come saluto di fine mandato

Cara Vice-Presidente,

anzi, se posso permettermi, cara Antonella, durante il tuo mandato e in più circostanze ho voluto esprimere pubblicamente la mia personale riconoscenza e quella dell’Associazione Celestiniana per il grande impegno che hai voluto profondere per sostenere la nostra azione, volta alla riapertura dell’area celestiniana e dell’eremo di Celestino V/ Sant’Onofrio. Se tu non ci avessi ascoltato, oppure se semplicemente tu avessi fatto finta di ascoltarci come troppe volte mi è capitato con altri esponenti e amministratori di destra, centro e sinistra, se il tuo approccio non fosse stato anomalo rispetto alla normalità della politica, sono certo al cento per cento che l’Eremo sarebbe ancora chiuso. Se tu non avessi intercettato e quasi materialmente strappato quelle poche migliaia di Euro necessari a “mettere in sicurezza” il sentiero e mettere la parola fine ad una pantomima che durava da quattro anni, causata dall’inadeguatezza e dallo scarso senso civico di qualche sulmontino, se tu non avessi sposato la causa, con la caparbietà e la generosità tipica dei pratolani veraci, ma anche conservando una sensibilità che spesso le donne in politica smarriscono, l’intero territorio ne avrebbe perso in termini di civiltà, di dignità, di decoro. Restituire quel luogo alla gente è stato un segnale importante, un modo di dire con i fatti e non con le chiacchiere che perfino battaglie logoranti come quelle contro la malafede, contro la burocrazia più ottusa, contro il compiacimento autolesionista di quelli per cui tutta la politica fa schifo, di quelli secondo cui c’è sempre un tornaconto personale, di quelli che sono contro a prescindere e di quelli che odiano le persone che si danno da fare soltanto perché, appunto, si danno da fare, che perfino battaglie paradossali come quella che abbiamo combattuto possono essere vinte. Tu lo hai fatto con noi e intendo renderti merito per questo mentre già percepisco l’eco degli immancabili criticoni. Però lo faccio davvero volentieri per affetto, per rispetto, per coscienza, perché so perfettamente anche in quale solitudine sei stata spesso lasciata. E anche perché sono certo che quelle critiche verranno rispedite al mittente da chiunque abbia un residuo di onestà intellettuale e di buon senso. Mi rammarico che in conseguenza di una legge dannosa come quella che ha abolito le province le nostre comunità, già ai minimi termini sul piano delle risorse amministrative e politiche, debbano perdere una persona come te proprio quando ha accumulato anche le esperienze e la visione necessari per diventare un riferimento del territorio. Ma è il paradosso di questo periodo storico: con la scusa di eliminare “la Casta” se ne creano di nuove e più odiose e il popolo bue quanto mai prima subisce e tace. E, quando non tace, scatena il risentimento picchiando alla cieca facendo di tutta l’erba un fascio. Però sto deragliando: questo voleva essere un saluto e un augurio affinché il futuro esaudisca i tuoi desideri e ti riservi le migliori soddisfazioni. E, stanne certa: per te la maglietta della fiaccolata ci sarà sempre. Auspico infine che il grande sforzo compiuto per riaprire l’area celestiniana non sia stato vano e che il Comune di Sulmona (i cui esponenti, tra l’altro, non ti hanno mai ringraziato adeguatamente per aver fatto tu quello che in realtà competeva esclusivamente a loro) proceda a dare corso agli impegni e ai progetti che su quell’area insistono e che sono da troppo tempo al palo.

Giulio Mastrogiuseppe