LAVORI SCUOLE PRATOLA, LEONE E DI NINO “NON VEDIAMO CANTIERI APERTI”
“Da alcuni mesi riscontriamo una staticità dell’attività amministrativa del nostro Comune, con particolare riferimento alla messa in sicurezza degli edifici scolastici. Mentre per altri Comuni al nostro limitrofi (come ad esempio Raiano) sono tangibili gli effetti dell’azione amministrativa visto che si sta procedendo con i lavori di messa in sicurezza degli edifici scolastici, nel nostro Comune non ci è dato sapere a che punto si trovano le procedure. Né si sono visti cantieri in opera”. E’ quanto afferma l’opposizione di Pratola Peligna. I consiglieri comunali Antony Leone e Antonio Di Nino hanno sottolineato, in una nota, che “le ultime normative in materia di scuole (ricostruzione ed adeguamento) hanno di fatto previsto procedure amministrative di gran lunga più snelle e celeri per gli appalti delle opere. La messa in sicurezza delle nostre scuole grazie al finanziamento Scuole Sicure in Abruzzo voluto fortemente dall’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi pari ad Euro 5.800.000,00” continuano i due consiglieri “rappresenta il più importante finanziamento che la nostra comunità abbia ricevuto da oltre
quarant’anni. L’impegno e l’accortezza che l’amministrazione sta riservando a questa importante
opportunità volta a garantire la sicurezza dei nostri figli, ad oggi ha prodotto un lavoro
notevolmente inferiore alle aspettative. Pratola merita un Assessore ai Lavori Pubblici che si dedichi completamente alla messa in sicurezza dei nostri edifici scolastici e alla ristrutturazione della Casa Comunale anch’essa oggetto di finanziamento regionale” rivolgendosi al sindaco dicono “considerato che nell’ultimo rimpasto di giunta lei ha mantenuto a se la delega ai Lavori Pubblici, considerato inoltre che ultimante è molto impegnato tra primarie di Partito ed elezioni Provinciali, le chiediamo di considerare l’opportunità di cedere la delega ai Lavori Pubblici ad un suo consigliere di fiducia, onde evitare di arrivare di nuovo ultimi, come successo con la ricostruzione, e non umiliare una collettività che aspetta il rifacimento delle strutture pubbliche scolastiche”