“VINO D’ALTURA: DA OVIDIO AL FUTURO”

“Vino d’altura: da Ovidio al futuro”. E’ il titolo dell’incontro dibattito, in cui si parlerà di futuro della viticoltura abruzzese con interventi tecnici, informativi e di politica vitivinicola, che sarà ospitato nella sala conferenze dell’ Abbazia di Santo Spirito a Morrone a Sulmona, venerdi 17 aprile alle 17.  nella reqalizzazione delle vigne, andare verso l’alto e verso l’interno si può? Ha anche qualche controindicazione? Quanto possiamo implementare lo sviluppo vitivinicolo dell’entroterra abruzzese, così penalizzato dallo sviluppo economico?

L’iniziativa, ideata dalla DMC Cuore dell’Appennino, vede il coinvolgimento della Camera di Commercio dell’Aquila, di Fabbricacultura e di Slow Wine, la guida dei vini di Slow Food Editore. Interverranno oltre all’Assessore all’agricoltura della regione Abruzzo Dino Pepe, il viticoltore Luigi Cataldi Madonna, il curatore della guida Slow Wine Fabio Giavedoni , Maurizio Odoardi esperto di viticultura nonché  Andrea Di Fabio, direttore generale di Feudo Antico e Nicola Dragani, presidente enologi d’Abruzzo. Saranno inoltre presenti Anna Berghella presidente della DMC Cuore dell’Appennino, la dottoressa Lucia Arbace, Direttore del Polo Museale Abruzzo, Eliodoro D’Orazio presidente Slow Food Abruzzo e Molise, Davide Acerra, responsabile per la nostra Regione di Slow Wine.

L’idea parte dalla considerazione che il comparto vitivinicolo è una delle poche  voci in attivo e che abbraccia contemporaneamente agricoltura, alimentare, occupazione, turismo e tutela del territorio e che ultimamente si osserva un fenomeno, piccolo ma significativo, di spostamento delle vigne dalla costa verso l’entroterra abruzzese, una zona dove i vini hanno da sempre raccolto le lodi e l’apprezzamento di grandi autori dell’antichità. Già il poeta Ovidio, nella sua opera “Le Metamorfosi”, tesseva le lodi dei vigneti della Valle Peligna “terra ferax Ceresis multoque feracor uvis” terra fertile cara a Cerere (dea del grano) e molto più fertile per l’uva”  e ne celebrò la bellezza dei vigneti da cui partivano per Roma i vini destinati agli imperatori e alla loro corte.E’ di quest’anno poi il primo raccolto del pluristellato chef Niko Romito che ha osato molto impiantando un vigneto a 900 mslm a Casadonna a Castel di Sangro.

 Si potrà prenotare un intervento all’indirizzo e-mail: presidente @fabbricacultura.it  Concluderà il pomeriggio una degustazione per celebrare il neonato “Consorzio Vignaioli terre dei Peligni” con i prodotti del “Consorzio Terra Viva”.

Ingresso libero.