PRESENTATI ATTI DEL CONVEGNO SULLE TRADIZIONI RELIGIOSE E RITI DELLA VALLE PELIGNA, TRA PIETA’ POPOLARE E FOLCLORE

Un piccolo volume raffinato e interessante incentrato sui riti e le tradizioni religiose della Valle Peligna, tra pietà popolare e folclore, riunendo in cento pagine la trascrizione degli interventi del convegno che si è svolto il 5 novembre scorso (clicca), promosso dall’associazione culturale AgoràCultura. E’ stato presentato questa mattina nella chiesetta di Santa Lucia, alla presenza dei vertici e rappresentanti della confraternita di Santa Maria di Loreto e dell’Arciconfraternita della Santissima Trinità. Si sono alternati brevi interventi del professore Fabrizio Politi, preside del Cad di Economia dell’Università dell’Aquila, il quale ha curato la prefazione nel volume, il professore Tommaso Paolini, docente nell’Università dell’Aquila, il dottor Massimo Santilli, insegnante e studioso di tradizioni, e il commissario reggente del sodalizio dei Lauretani, Pietro Ciccarelli. La pubblicazione è arricchita da fotografie, scattate negli anni da Claudio Lattanzio, che raccontano non solo i riti della Settimana Santa sulmonese, ma anche la celebrazione di tradizioni religiose tra le più famose nel territorio. Dalla “Madonna della Libera” di Pratola peligna, alla Festa di San Domenico con il rito dei Serpari a Cocullo, e ancora la Festa di Santa Gemma, patrona di Goriano Sicoli. L’incontro è stato moderato da Giuseppe Fuggetta, che ha firmato i testi nel volumetto, in cui emerge la riflessione e insieme un confronto sul  significato originario e sugli sviluppi  nel tempo dei riti. Paolini nel suo dire ha ribadito l’importanza del turismo religioso che si affianca al turismo natura, in crescente espansione, è tornato a sottolineare  il ritorno economico della Settimana Santa sulmonese in tutto il territorio pari a 4 milioni di euro. “Si potrebbe allungare il periodo pasquale in cui si registra maggiore afflusso turistico di 5 o 6 giorni” ha detto in conclusione

Nel complimentarsi per il libro realizzato, il professor Politi ha toccato il tema  della capacità di attrazione di questi riti religiosi, in cui “la dimensione sacrale è rispondente ad una profonda esigenza dell’uomo che, non a caso, si afferma in ogni epoca”. Tenerli insieme è la forza del territorio.  Santilli, ripercorrendo le manifestazioni dei paesi del centro Abruzzo, ha ricordato l’importanza di non cadere nella spettacolarizzazione del sacro. Ciccarelli, nelle conclusioni, mostrando immagini nel libro sulla sofferenza della Madonna Addolorata, sulla Resurrezione del Cristo, è garbatamente entrato nel cuore dei riti accostando fede religiosa e umanità nelle azioni “le associazioni di tipo ecclesiale devono salvaguardare l’origine e la religiosità. Non dimentica, infine, di citare quel rischio in cui l’umanità può sconfinare che è la commerciabilità di un ideale o una fede. Convinto, infie, che l’intimo significato di testimonianza dei riti, a partire da quelli che segnano da secoli la tradizione pasquale sulmonese, possa animare le volontà delle confraternite nell’organizzarli e viverli con passione e amore.

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