PUNTO NASCITA, TUTTI UNITI CONTRO LA CHIUSURA: NECESSARIO INCONTRO CON MINISTRO (video)

Decisi ad incontrare il Ministro Lorenzin, pronti a fissare la data per una mobilitazione territoriale se la risoluzione d’urgenza domani in Consiglio regionale sarà bocciata o accantonata e intenzionati al ricorso al Tar per la sospensiva del decreto. Tutti in battaglia con la voglia di “reagire” contro la chiusura del punto nascita dell’ospedale di Sulmona. Questa è la convinzione, che ha messo tutti d’accordo, sindaci del centro Abruzzo, amministratori, sindacati e cittadini, oggi presenti massa all’assemblea pubblica, che si è conclusa in tarda serata nell’aula consiliare di palazzo San Francesco. Si è detto contrario alle parole del governatore D’Alfonso il sindaco Peppino Ranalli: <non vogliamo investimenti su altri reparti, ma il potenziamento e la salvaguardia del nostro punto nascita>, nel giorno in cui sono partiti i lavori del nuovo ospedale (clicca). Una risoluzione d’urgenza riguardante solamente Sulmona   sarà proposta dal consigliere regionale sulmonese Andrea Gerosolimo nella seduta a palazzo dell’Emiciclo domani all’Aquila (dove andranno anche i sindaci del territorio), come ha annunciato nel suo intervento, precisando di aver ricevuto già il sostegno dei consiglieri regionali Pietrucci e Berardinetti.

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Ha fatto appello a tutti i politici e amministratori presenti oggi affinchè attivino i propri contatti con i consiglieri in Regione:<abbiamo bisogno del voto di tutti>. Nello spiegare il limite di questa risoluzione, il fatto, cioè, che riguardi solamente i peligni ( in quanto le altre tre città, il cui reparto di Maternità è destinato alla chiusura, hanno situazioni diverse)  auspica che venga accolta nella sua caratteristica di urgenza dal presidente del Consiglio regionale Di Pangrazio. Consapevole che se approvata, provocherà una spaccatura con il presidente D’Alfonso. Non manca Gerosolimo un affondo nei confronti del governatore e commissario ad acta, precisando non solo  < non abbiamo ricevuto alcuna telefonata da parte di D’Alfonso nè da Paolucci sull’incontro con il ministro Lorenzin di sabato>, senza aver poi avuto occasione di un contatto nei giorni successivi, ma dichiarando anche<non avrò difficoltà a prendere scelte contro la maggioranza e chiedo a tutti i sindaci di venire sulla stessa strada>.

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Sulla stessa linea d’onda del sindaco Ranalli, i sindaci sono determinati a voler incontrare il Ministro Lorenzin, credendo fermamente nella necessità di sottoporle il documento, con lo studio sul territorio, in cui si specificano motivazioni e caratteristiche del centro Abruzzo.  < Se non lo otterremo tramite D’Alfonso, la incontreremo attraverso i nostri parlamentari. E’ questa una riunione di lavoro, sono convinto che la battaglia possa essere vincente> ha detto il sindaco di Sulmona. <La risoluzione serve per dare mandato al direttore generale della Asl di bloccare il cronoprogramma che deve presentare per la chiusura dei punti nascita, mentre contro la sospensione degli effetti del decreto siamo pronti a fare ricorso al Tar così come deciso con i sindaci> ha ribadito Ranalli, il quale ha fatto sentire pubblicamente l’intervista audio del Ministro realizzata sabato a Rivisondoli dai giornalisti locali. Commentandola insieme.

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Hanno incalzato i sindacati, rimasti con l’amaro in bocca a fine riunione, in quanto convinti di non aver ottenuto le risposte che si aspettavano dopo l’incontro di sabato mattina con i sindaci, in cui avevano deciso per la richiesta di un Consiglio comunale straordinario unico e la manifestazione territoriale; alzando i toni della discussione, sostenendo che <L’interlocutore è D’Alfonso e non la Lorenzin: è lui che ha il potere di firmare la deroga> hanno detto i sindacati, continuando a chiedere al sindaco Ranalli un <impegno contro il suo partito>, pronti loro a <mettersi di traverso alla Regione>.

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Assemblea partecipata e anche animata, soprattutto tra le fila dei cittadini presenti in platea, che non hanno mancato, ognuno a proprio modo, di esprimere la ferma contrarietà alla chiusura, oltre alla necessità di una mobilitazione, applaudendo, infatti, a coloro che hanno invitato a <salire sui pulmann e andare tutti a L’Aquila>.  Ha spronato a una reazione del territorio  anche l’ex sindaco Franco La Civita, concentrando il suo dire sul fatto che <la questione è puramente politica>. Convinto, anch’egli, che questo territorio si stia rassegnando, sottolineando, sulla base di una pressione psicologica che può provocare una marcia  sulla Regione durante una seduta consiliare, che <bisogna fare qualcosa e solo allora si capirà se la situazione di rilancio cambia verso o altrimenti saremo destinati a morire.>.

Se il socialista Fagagnini ha analizzato la situazione dei parti nel territorio, snocciolando i numeri, il consigliere comunale Luigi Civita, in maniera animata, ha fatto appello all’ <okkupazione (con la k ndr) del Consiglio regionale> convinto che <bisogna agire sulla politica interna al partito>. Botta e risposta con il sindaco, come in un qualunque Consiglio comunale, ha detto <Dobbiamo mettere alle corde il commissario ad acta che sta usando il sindaco di Sulmona come parafulmine e il suo assessore Paolucci facendo dire a lui che chiude definitivamente il punto nascita>.

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