RIMPASTO, L’OPPOSIZIONE: POLITICA CITTADINA INDIETRO DI TRENT’ANNI
“La politica sulmonese regredisce e fa un passo indietro di trent’anni”. E’ questa la sentenza che i consiglieri comunali di minoranza, Mimmo Di Benedetto, Daniele Del Monaco, Alessandro Pantaleo, Gianfranco Di Piero e Luigi Santilli, emettono senza appello sul rimpasto della giunta Ranalli.Ā “Abbiamo assistito attoniti, sgomenti ed indignati, a ventiquattro ore di ordinaria follia, dove un “sindaco” disperato e vittima della sua inadeguatezza e fragilitĆ politica, ha dovuto piegarsi senza neppure provare vergogna, per assecondare gli appetiti di potere dei partiti che costituiscono la sua nuova pseudo-maggioranza, lāuno contro lāaltro armati per rivendicare spazi e strapuntini, pronti alla scontro come cani nel contendersi lāosso delle deleghe assessorili” sostengono i consiglieri comunali. Inoltre da questo rimpasto nasce una nuova maggioranza, che vede nellaĀ coalizione anche esponenti di destra, cheĀ non ĆØ piĆ¹ quella che si era determinata all’indomani delle elezioni amministrative del 2013. “Cari concittadini, questa nuova maggioranza, ĆØ una “miscela esplosiva” che imploderĆ a brevissimo tempo – continuano i cinque consiglieri – Ā ĆØ il frutto della giustapposizione di molteplici interessi e non di un programma politico concreto, non ĆØ piĆ¹ che quella che si era determinata allāesito delle elezioni, ma quella scaturita dalle vituperate trattative mercantili messe in atto negli ultimi mesi eĀ a seguito dellāennesima girandola, rileviamo un ulteriore dato statistico da ascrivere allāera Ranalli: in un anno e mezzo, sono cambiati ben sette assessori, ossia due ogni due mesi: un vero record, nessuno in passato era riuscito a fare peggio”. Le dure critiche non risparmiano nessuno. Le liste civiche sulle quali la maggioranza di Ranalli era nata nella campagna elettorale sono state rinnegate, con un vero tradimento degli elettori. I “moralisti e moralizzatori di Sel” si sono resi protagonisti di una delle pagine piĆ¹ buie della politica cittadina, “barattando i loro principi con la preservazione della posizione di gestione del potere”. AlĀ PD e “Pronti per cambiare” , “entitĆ unica e misteriosa, stretti da un patto di sopravvivenza” l’opposizione rimprovera diĀ giocare “sulla professionalitĆ delle persone, “mangiando” assessori come pedine della dama e trattando le persone come vuoti a perdere”. Infine “ilĀ PSI, trincerandosi dietro un fantomatico “patto per la cittĆ ”, si pone, previa adeguata remunerazione, quale salvatore della patria ma, in realtĆ , ĆØ semplicemente salvatore di se stesso o, meglio, di quelle poche nostalgiche persone che lo costituiscono”. I consiglieri concludono amaramente che “la CittĆ assiste, attonita, sgomenta ed indignata alla brama di potere di padri, padrini e.. padroni”.