FIRMA ESPOSTO CON NOME DELL’IMPRENDITORE DI NINO, CONDANNATO INGEGNERE PRATOLANO

L’accusa di falso è costata la condanna a quattro mesi di reclusione, tremila euro di multa, a titolo di risarcimento e spese legali a carico dell’ingegnere Vincenzo Petrella, professionista di Pratola Peligna. La sentenza è stata emessa dal Tribunale di Sulmona. Stando all’imputazione il professionista si sarebbe reso responsabile di aver inviato un esposto alla Procura della Repubblica, al locale comando dei Carabinieri, al Comune, firmandolo però a nome dell’imprenditore Piero Di Nino. L’esposto riguardava un abuso edilizio che sarebbe stato perpetrato nelle vicinanze dell’abitazione dell’ingegnere Petrella, non invece dell’imprenditore Di Nino. Quell’esposto intanto aveva animato la scena cittadina. “La condotta dell’imputato – ha scritto l’avvocato Antonella Di Nino, che ha assistito l’imprenditore – ha esposto Piero Di Nino a seri e gravi rischi”. In conseguenza di quell’esposto, recante la firma apocrifa , Di Nino si è trovato a fronteggiare ingiuste ostilità personali e chiacchiere immotivate sul suo conto. Numerose le spiegazioni che Di Nino stesso è stato costretto a fornire su quell’esposto non suo, a chiunque gliene chiedesse conto. “L’esposto con falsa firma – ha concluso l’avvocato Di Nino – ha prodotto un attentato irreparabile alla credibilità del Di Nino, ledendone gravemente l’immagine personale”. A dare una svolta alle indagini sul caso è stata una petizione proprio contro Di Nino. Tra le firme raccolte ne è spuntata una assai simile a quella posta in calce all’esposto. Tre perizie grafiche hanno svelato l’arcano. Poi la sentenza di ieri mattina pronunciata dal Tribunale. G.F