FONDAZIONE CARISPAQ, AL VIA BANDO PER 40 BORSE LAVORO

Il prossimo 25 febbraio sarà pubblicato il bando  pubblico per 40 borse lavoro rivolte alle imprese private e agli enti pubblici per la richiesta di personale specializzato che verrà retribuito con risorse messe a disposizione dalla Fondazione Carispaq. E’ stato annunciato questa mattina dal presidente Marco Fanfani e dal vicepresidente Domenico Taglieri, alla presenza del segretario generale della Fondazione, David Iagnemma,  e al vicepresidente della regione, Giovanni Lolli, nel presentare all’Aquila l’iniziativa per il secondo anno consecutivo. Gli interessati potranno presentare le domande dal 2 marzo al 3 aprile, richiedendo profili professionali specifici in relazione alla propria attività. La commissione della Fondazione deciderà quale azienda o ente pubblico, in base alla specifica richiesta, potrà essere finanziato e successivamente sarà l’azienda stessa o l’ente designato ad indicare il giovane stagista da finanziare con la borsa lavoro. Rispetto all’anno scorso nel bando sono state modificate alcune misure ritenute restrittive: le aziende che possono presentare domanda devono avere un minimo di 5 dipendenti, possono prorogare di 4 mesi la borsa lavoro dello stagista portando da 12 a 16 i mesi di occupazione e non ci sono limiti di età per i borsisti.   I beneficiari delle borse selezionati direttamente dalle aziende ospitanti, anche nel nuovo bando, dovranno risultare residenti da almeno 6 mesi in uno dei Comuni della Provincia dell’Aquila La concessione della borsa non costituisce rapporto di lavoro, essendo finalizzata esclusivamente alla formazione del partecipante ed e’ incompatibile con la percezione da parte del beneficiario di qualsivoglia altro reddito. Si tratta, dunque, di uno stage che dovra’ svolgersi, presso l’azienda/ente o presso l’unita’ locale avente la sede nella Provincia dell’Aquila e sotto la supervisione di un tutor aziendale.

Un impegno importante per l’Ente che ha voluto ripetere l’esperienza dello scorso anno, visti i risultati incoraggianti della prima edizione; nel 2014, infatti, sono state assegnate 39 borse studio – lavoro (450mila euro di finanziamento) ad altrettanti giovani laureati e diplomati che hanno potuto cosi’ fare la prima qualificante esperienza nel mondo del lavoro. Questo delle Borse Studio Lavoro e’ un progetto innovativo per il territorio aquilano dove la crisi occupazionale e’ aggravata anche dalla difficile fase post sisma e nasce con lo scopo di favorire l’ingresso nel mercato del lavoro di giovani inoccupati, disoccupati o privi di un’occupazione stabile.  “Abbiamo voluto riproporre questo progetto – ha dichiarato il presidente della Fondazione Carispaq Marco Fanfani – perche’ quello del lavoro, soprattutto giovanile, e’ uno dei temi principali per far ripartire lo sviluppo e la crescita del nostro territorio. L’interesse riscosso lo scorso anno ci ha fatto capire che bisogna continuare a sostenere in questo modo il sistema economico della nostra provincia favorendo, come abbiamo fatto per l’edizione presentata oggi, anche una maggiore facilita’ di accesso al sostegno da parte delle imprese soprattutto medie e piccole, che sono il nerbo del sistema industriale del nostro territorio”. Il Bando “Borse Studio – Lavoro 2015” sara’ disponibile e scaricabile nei prossimi giorni al sito della Fondazione Carispaq: www.fondazionecarispaq.it

“E’ un’iniziativa importante ha detto Lolli, “perché permette alle piccole imprese di avere a disposizione personale altamente specializzato con possibilità di avviare percorsi innovativi e di ricerca, elementi che sono stati completamente trascurati in tutti questi anni dalle aziende abruzzesi”. Secondo Lolli  “Ci sono timidi segnali di ripresa sul territorio che possono avere positivi risvolti per le imprese”.  “Il cambio dollaro/euro più favorevole dopo i provvedimenti della Bce – ha detto Lolli – sta aiutando le grandi imprese nella ripresa del mercato estero. E questo sta accadendo anche in Abruzzo, anche se rimane difficile il quadro generale delle vertenze occupazionali in atto. Ma è anche vero che ci sono degli indicatori che ci danno un’inversione di tendenza, in riferimento soprattutto all’export”.

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