FIUMI DA SALVARE, FIRMATA INTESA TRA CINQUANTA COMUNI ABRUZZESI (video)
Firmato stamattina a Villalago un protocollo d’intesa per la riqualificazione ambientale e turistica di cinque fiumi abruzzesi. L’intesa prevede il coinvolgimento di cinquanta comuni attraversati dai fiumi Sagittario, Tavo-Saline, Trigno-Sinello e il Sangro. Al momento sono cinque i contratti siglati che vedono capofila i comuni di Villalago, Corfinio, Collecorvino, San Salvo e Paglieta. “L’Abruzzo è stata la prima regione ad istituire un apposito assessorato per i corsi fluviali ed un ufficio sui contratti di fiume – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Dino Pepe – stiamo pensando ad una serie di interventi affinché questo accordo non rimanga sulla carta”. L’assessore ha ringraziato i comuni che hanno aderito ai contratti favorendo una gestione ordinata del territorio ed una gestione associata. I contratti di fiume sono strumenti di negoziazione assolutamente importanti perché i fiumi non rappresentino più un problema ma una risorsa per i territori attraversati. “La priorità è quella di contrastare il dissesto idrogeologico e su questi temi bisogna confrontarsi e ragionare insieme – ha sottolineato Pepe – lo faremo con i tanti sindaci che gestiscono, studiano e analizzano le strategie attorno ai fiumi che vanno assolutamente ripensate, la regione Abruzzo sarà al loro fianco anche con risorse finanziarie derivanti dagli strumenti comunitari”. Promotore dell’iniziativa il segretario regionale dell’associazione Ambiente e/è vita, Patrizio Schiazza. “Questi contratti non sono altro che la valorizzazione dei territori attraverso una pianificazione che consente ai comuni di gestire la risorsa acqua, è una metodologia innovativa già incastonata nei principi normativi della legge di stabilità molto utilizzata nel Nord Italia, al Centrosud siamo arrivati per primi con la Valle del Sagittario ad attivare il processo al quale si sono unite altre quattro esperienze della Regione Abruzzo, il Trigno, il Sangro, il Tavo e il Saline e possiamo dire che l’Abruzzo è capace di pianificare e cogestire le proprie risorse idriche ovviando a quei fenomeni di degrado ambientale, ai fenomeni erosivi, al pericolo di esondazioni conseguente alle piene, determinata dalla scarsa qualità delle acque che talvolta i nostri fiumi soffrono”.