L’ARTE PROTAGONISTA DELLA TERZA GIORNATA DELLA CONSAPEVOLEZZA

L’arte con le sue diverse forme di espressione é la protagonista dell’ultimo appuntamento del festival organizzato dall’associazione La Diosa in sinergia con associazioni e diverse realtà locali, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Dedicato alla consapevolezza, quella presa di coscienza indispensabile per dirigersi fuori dal tunnel fatto di violenze subite. 26 opere di artiste, in esposizione fino al 25 novembre nel laboratorio Maw, hanno inaugurato la terza giornata. “Soltanto la donna artista può toccare determinati temi con una certa sensibilità e profondità” ha commentato Italia Gualtieri del Maw, all’incontro-aperitivo della mostra Woman’s Art Work. Dopo la narrativa, la difesa personale, il metodo del coaching e la musica, questa mattina è stata l’arte ad assumere il ruolo di “veicolo di contatto con l’altro per esprimere emozioni impossibile da far venir fuori diversamente” ha sottolineato Gualtieri. Una consapevolezza che si concretizza attraverso diverse forme artistiche che vanno dalla pittura alla fotografia, passando per la scultura e altre forme.

La manifestazione oggi pomeriggio proseguirà nel Soul Kitchen con diversi appuntamenti. A partire dalle 16 la psicologa Luana Del Monte condurrà un laboratorio di danza-terapia dove a tirar fuori le emozioni saranno i movimenti del corpo. Alle 17 La Diosa ospita i ragazzi di “Lucha y siesta”, la casa di accoglienza realizzata a Roma grazie al metodo del crownfounding. I ragazzi di Lucha mostreranno l’intero progetto attraverso un cortometraggio, un lavoro fotografico a sei occhi sulla casa. A seguire chiuderà la manifestazione “Racconti da Stoccolma”, un film di Anders Nilsson che ripercorre le storie di Leyla, Carina ed Aram ognuno a suo modo e nel proprio contesto costretti a fare i conti con un destino che li vuole succubi di una violenza perpetrata nei loro confronti in nome di una cultura che lo impone per Leyla; di un rapporto coniugale dove l’amore assume la forma di percosse e denigrazione psicologica per Carina; di una criminalità prepotente che piomba nella vita di Aram.