ANCE, UFFICIO SISMA A RILENTO. ANCORA 230 GLI SFOLLATI
Sono ancora oltre duecento, per l’esattezza 230, i cittadini sulmonesi con ordinanza di sgombero dalle proprie abitazioni, a quasi sei anni dal terremoto. Tra questi 83 sono privi di qualsiasi forma di assistenza e per altri 74 il diritto all’assistenza è vicino a scadenza, il prossimo 31 dicembre. L’allarme è stato lanciato dal gruppo di lavoro composto da tecnici e costruttori, neocostituito presso la sede sulmonese dell’Associazione costruttori, che chiede interventi incisivi da parte dell’amministrazione comunale, avviando una concreta strategia ad hoc. “Per evidente sottodimensionamento della forza lavoro a servizio dell’ufficio sisma del Comune di Sulmona, il ritmo di approvazione delle pratiche è chiaramente inadeguato rispetto alle giacenze e alle attese della popolazione sfollata – ha sottolineato il gruppo di lavoro – Nell’intero anno 2014, solo quattro pratiche per la città di Sulmona sono state approvate dall’UTR competente di Goriano Sicoli per € 4.237.960,15 e sono tredici quelle approvate dagli Uffici comunali per circa 800.000 euro. Un’inezia rispetto ai 60 milioni di euro stimati come necessari”. Questa situazione, secondo l’osservatorio Ance, impone un deciso potenziamento dell’organico a servizio dell’Ufficio sisma di palazzo S.Francesco. E’ indispensabile attivare collaborazioni interne ed esterne al Comune stesso, altrimenti si rischia la paralisi delle pratiche. “Tale decisione avrebbe importanti risvolti sul generale sviluppo economico del territorio, considerando l’indotto che deriverebbe da un deciso impulso all’edilizia – ricordano tecnici e costruttori – L’apertura di nuovi cantieri convoglierebbe infatti sul territorio diversi milioni di euro altrimenti richiamati in zone a maggior tiraggio perché più efficienti nella filiera burocratica”. A questo punto s’impone una verifica sull’efficacia della convenzione con l’ufficio territoriale di Goriano Sicoli, per accertare se sia in atto il recupero del differenziale rispetto ai comuni fuori cratere della Valle Peligna, in ordine ai finanziamenti intercettati. Infatti i finanziamenti vengono assegnati sulla base delle pratiche completate e licenziate e quindi dei cantieri aperti. L’inerzia comunale, perciò, fa perdere tempo e denari, con una sensibile riduzione dei finanziamenti erogati dallo Stato. “Peraltro – conclude il gruppo Ance – non è certo per quanto tempo ancora e per con quale intensità saranno ancora disponibili risorse statali”. Ad oggi esistono altri finanziamenti ma rischiano di essere perduti dai comuni di questo territorio non saranno licenziate in tempi rapidi le relative pratiche. Occorre quindi elaborare una precisa strategia di comune accordo con l’amministrazione comunale per scongiurare altri problemi e danni.
G.F.