UNA BOTTIGLIA IN PET PER SALVARE L’ORSO E RIMBORSARE I DANNI
Per ogni bottiglia di plastica vuota riconsegnata in un supermercato PingueConad, si ricevera’ un buon sconto di un centesimo da destinare all’Associazione Salviamo L’Orso, imbucando il buono dentro un’apposita urna. E’ la campagna cominciata oggi tesa a salvare l’orso e a rimborsare chi subisce i danni a causa del suo passaggio. L’iniziativa, promossa da PingueConad e dall’associazione Salviamo l’Orso, è stata illustrata questa mattina in una conferenza stampa, all’interno del supermercato, da Fabio Spinosa Pingue , amministratore di PingueConad , insieme a Stefano Orlandini, presidente dell’associazione, ad Antonio Carrara, presidente del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e Carsa editori. <Con la collaborazione dei clienti si contribuirà ad acquistare recinti e a rifondere i danni provocati dall’orso nelle zone al di fuori delle aree protette dove gli enti non possono rimborsare> hanno spiegato, sottolineando l’utilità di questo tipo di iniziative perchè non si debba sempre attendere la mano delle istitutzioni o degli addetti ai lavori.
<Un’iniziativa concreta – affermano PingueConad e l’associaizone Salviamo l’Orso – che tutela l’animale simbolo d’Abruzzo e rimborsa chi e’ vittima dei suoi danni>. L’Associazione Salviamo l’Orso, costituitasi poco piu’ di 2 anni fa, ha catturato da subito l’attenzione di chi ha a cuore il futuro dell’orso marsicano, <proponendo modelli di intervento simili a quelli delle Ong anglosassoni e nordamericane>, come ha dichiarato Orlandini <Accanto a una puntuale opera di informazione della pubblica opinione e, quando necessario, di denuncia delle inadempienze degli enti pubblici – spiega – proponiamo interventi concreti di conservazione autofinanziati. Dall’intervento per la messa in sicurezza di alcuni tratti della SP83 tra Gioia dei Marsi a Pescasseroli, alle campagne di vaccinazione dei cani da lavoro nel Pnalm e nel Parco regionale Sirente-Velino, per finire con la chiusura della strada della fonte del Tasso a Scanno che conduce nel cuore della riserva integrale del Feudo Intramonti. Salviamo l’Orso ha finanziato questi progetti grazie ai contributi dei suoi soci e della gente comune che crede nel diritto dell’orso a vivere sulle nostre montagne. La nostra – commenta infine Orlandini – e’ una filosofia del fare che spinge anche le istituzioni verso azioni piu’ concrete>.
<Questa – prosegue – e’ solo una delle numerose iniziative che abbiamo deciso di sposare, per ricreare un rapporto autentico tra persone e territorio. Se vogliamo offrire le tipicita’ locali, dobbiamo partire dalla tutela degli animali e delle piante che permettono la presenza di biodiversita’ in questa nostra straordinaria regione. Troviamo particolarmente suggestiva e stimolante questa iniziativa, perche’ si parte da una bottiglia di plastica, che tanto danno crea all’ambiente se non riciclata, arrivando alla valorizzazione del nostro Amico Orso. Un esempio illuminante – dice infine Pingue – di come una comunita’ si auto-organizza senza risorse pubbliche”.
Salviamo l’Orso ha gia’ pagato, in questi giorni, alcuni danni da orso proprio nelle vicinanze di Sulmona, a Pettorano. Con l’aiuto di PingueConad e dei cittadini continuera’ questo percorso: dalla Valle Peligna a quella del Sagittario arrivando all’Alto Sangro. Se l’orso e’ ancora vitale in questi territori, a differenza di cio’ che e’ avvenuto nel resto dell’Europa Occidentale, in parte lo si deve alla tolleranza delle popolazioni abruzzesi, ma tale atteggiamento va preservato rimborsando i danni che esso causa. L’iniziativa – concludono l’associazione Salviamo l’Orso e PingueConad – rappresenta anche un modo per stimolare le istituzioni, la Regione in primis, a destinare da subito fondi esclusivi per risolvere questo problema>
Secondo Carrara <Nei confini del parco e nella sua zona di protezione esterna l’ente risarcisce i danni fatti dall’orso bruno marsicano. L’iniziativa di oggi invece, è particolarmente utile perchè, considerata la difficoltà che hanno Regione e Provincia a risarcire i danni che la fauna selvatica fa al di fuori delle aree protette, riesce a intervenire nelle zone esterne; può risolvere un problemi concreto, ma perchè chiama a una corresponsabilizzazione e partecipazione più ampia l’intera comunità abruzzese e la soluzione è utile per tutti, perchè l’orso non solo è un simbolo importante, ma è indicatore anche della qualità ambientale di questi territori>
Intanto il Comune di Pettorano sul Gizio e la Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio hanno pubblicato un apposito bando finanziato proprio attraverso la raccolta fondi promossa dall’Associazione Salviamo l’Orso, che in poche settimane, ha raccolto oltre 2.000 euro, dei quali 850 sono stati donati alla Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio proprio per l’acquisto di galline e polli. <Grazie a questa somma potranno essere acquistati circa 300 tra galline e polli che verranno donati ai pettoranesi che ne faranno richiesta entro il 24 novembre.> si legge in una nota a firma del direttore della Riserva, Mauro Fabrizio. La raccolta fondi proseguirà nei prossimi giorni con l’obiettivo di riuscire a restituire un numero di capi pari a quelli predati dal plantigrado nel periodo dell’iperfagia. Dopo aver distribuito nelle scorse settimane recinzioni elettrificate (clicca) che hanno permesso di mettere in sicurezza la quasi totalità dei pollai presenti nel territorio di Pettorano sul Gizio, con il bando per la restituzione del capi predati dall’orso si dà avvio ad una nuova azione concreta per la gestione dell’orso.