FOTO NUDA SUL WEB, PROSCIOLTI GLI UNDICI MINORENNI
“Non luogo a procedere perchè il fatto non sussiste”. Con questa formula il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale dell’Aquila, Silvia Reitano, ha prosciolto questa mattina undici minorenni, sette ragazzi e quattro ragazze, quasi tutti sulmonesi, accusati di diffusione di materiale pedopornografico. Risalgono al gennaio 2013 i fatti al centro della delicata inchiesta, avviata su denuncia di una ragazza, appena quattordicenne, le cui foto senza veli erano finite per alcune ore su Facebook e sui telefonini di numerosi ragazzi. All’inizio sembrava un gioco, figlio delle contraddizioni di un mondo giovanile che utilizza internet in maniera disinibita e fuori da ogni controllo. Poi le immagini finirono, in pochi giorni, su troppi telefonini, tanto da far scattare le indagini dei carabinieri, condotte con la massima discrezione. Diffusione di materiale pedopornografico, l’accusa. Una trentina di ragazzi di Sulmona e dei paesi del circondario, quasi tutti minorenni, dovettero presentarsi nella caserma dei carabinieri per spiegare da chi avessero avuto quelle foto. Dalle indagini emerse che tutto sarebbe partito dalle pressanti richieste di un giovane, diciassettenne all’epoca dei fatti, ora maggiorenne, il quale non si sarebbe accontentato di un autoscatto in cui la sua amica 14enne appariva seminuda. La ragazza stessa avrebbe inviato le foto del suo nudo ad alcuni amici. Poi, resasi conto dell’imprudenza, decise di denunciare tutto ai carabinieri. Tra gli indagati, oltre che sulmonesi, figuravano anche giovanissimi di Pratola Peligna, Pettorano e Bugnara. Sul caso venne aperta anche un’inchiesta interna in un istituto scolastico, dove furono diffuse subito le immagini della minorenne nuda tra gli studenti. “Entro trenta giorni conosceremo le motivazioni della pronuncia del giudice dell’udienza preliminare – ha precisato l’avvocato Alberto Paolini, tra i difensori degli indagati – per adesso siamo senza dubbio felici per l’esito positivo di questa vicenda che ha coinvolto tutti ragazzi minorenni e riteniamo che giustizia sia stata fatta”.
G.F.