DI PANGRAZIO “CARCERE: CITTADELLA MODELLO DI STRUTTURA RIEDUCATIVA” (VIDEO)
Il fermento sociale e culturale, la squadra di rugby che i detenuti stanno formando, i laboratori come la falegnameria, la sartoria, le esigenze e le richieste dei reclusi, far conoscere all’esterno questa societĆ dentro le alte mura. E’ rimasto colpito, quasi sorpreso, il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, che nel primo pomeriggio di oggi ha effettuato la visita al carcere di Sulmona, accompagnato dal presidente del Consiglio comunale sulmonese, Franco Casciani, eĀ dal Presidente della Commissione di Vigilanza, Gino Milano, incontrando la direttrice della Casa Circondariale di via Lamaccio, Luisa Pesante, e una delegazione del personale dellāistituto penitenziario. <Non avevo mai visitato un carcere, pensavo di trovare una situazione diversa, invece qui dentro si scopre una struttura che rieducaĀ le persone che hanno sbagliato e lo si capisce attraverso le attivitĆ dei detenuti> ha detto il presidente. <C’ĆØ un impegno da parte nostra a trovare un’occasione, probabilmente prima della fine dell’anno, in cui i Consiglieri e la Giunta regionale possano venire qui a visitare questo carcere, per rendersi conto di che modello di struttura educativa ĆØ questa casa circondariale> ha annunciato Di Pangrazio, raccontando la sua visita anche nei reparti.Ā <Ho trovato lƬ dentro una societĆ con una grande normalitĆ , pare strano sembra un paradosso; ho trovato persone che lavoravano nei laboratori> ha affermato il presidente. <Loro chiedono un rapporto con le istituzioni e con l’esterno, non comprensione, ma auspicano che l’esterno capisca ciĆ² che sta accadendo di bello all’interno di questa cittadella in cui si cerca il riscatto rispetto agli errori commessi nel passato>. Sintetizza Di Pangrazio la conversazione con la direttrice, la quale ha esposto le esigenze e le necessitĆ dell’istituto di pena Ā < PiĆ¹ che delĀ sovraffollamento, ĆØ stato sottolineato il rapporto tra il personale e gli ospiti. La direttrice ha parlato della difficoltĆ di effettuare visite specialistiche per i detenuti in maniera piĆ¹ snella e consona a il detenuto stesso. E’ stata fatta presente l’organizzazione sanitaria all’interno che ha bisogno di qualche correttivo e aiuto dall’istituzione, che in Abruzzo rappresenta la sanitĆ , quindi la Regione, Ā e dovremo fare dei passaggi. Qualche idea c’ĆØ, ma ne parleremo nei prossimi giorni, perchĆØ ci sono dei passaggi obbligatori> ha detto.