SULMONA DECLASSATA. RONCI, VALLE PELIGNA E ALTO SANGRO FUORI DA PROGETTI PER AREE INTERNE

<Rimangono fuori della strategia regionale per le aree interne la Valle Peligna e l’Alto Sangro>. E’ quanto fa notare il sulmonese Aldo Ronci, economista e ricercatore, spiegando che oltre al declassamento di Sulmona ad area intermedia,  si aggiunge questo altro problema. <Dalle notizie apparse sul sito della Regione Abruzzo> afferma Ronci in una nota <il Governatore D’Alfonso, negli incontri tenuti a Castilenti e a Chieti, ha elencato le aree oggetto di progetti e sono: Val Fino Vestina, Basso Sangro- Trigno, Valle del Giovenco, Valle Roveto, Gran Sasso- Valle Subequana, Sangro-Alto Vastese>. Fuori il territorio peligno e sangrino. Secondo lo studioso < da un lato assieme alla Regione bisogna, presso il Dipartimento per lo Sviluppo Economico, recuperare per Sulmona l’inclusione tra i Poli d’attrazione e dall’altro rivendicare presso la Regione l’inserimento della Valle Peligna e dell’Alto Sangro tra le aree interne abruzzesi che possono predisporre progetti di sviluppo>.  Questo perché <il Dipartimento per lo Sviluppo Economico oltre ai Poli d’attrazione ha anche individuato le aree interne per le quali la Regione, di concerto con il DPS, è deputata a predisporre una strategia regionale d’area in cui devono essere definite le aree interne abruzzesi per le quali è possibile predisporre dei progetti di sviluppo>.

I poli d’attrazione, individuati dal Dipartimento dello Sviluppo Economico, sono dei centri di offerta di servizi scolastici, sanitari e di trasporto per il territorio circostante, per i quali si intendono adottare politiche di adeguamento della disponibilità di tali servizi in quanto contribuiscono direttamente ad aumentare il benessere della popolazione residente nel territorio contiguo ed anche perché sono le pre-condizioni per l’efficacia dei progetti di sviluppo locale. Sulmona è stata classificata come area intermedia ed ha come riferimento il polo d’attrazione di Avezzano. Il rischio, secondo Ronci, è lo smantellamento (lento e progressivo) dei servizi di istruzione, sanità e mobilità, in quanto le politiche nazionali tendono a potenziare e a rendere più efficienti questi servizi nei poli d’attrazione che sono centri di servizi per le aree circostanti.

Nell’Abruzzo costiero si trovano il 71% (5 su 7) dei Poli di attrazione Chieti, Pescara, Teramo, Giulianova e il Polo intercomunale Atri,Roseto, Pineto, Silvi, mentre nell’Abruzzo montane ne troviamo solo due L’Aquila ed Avezzano.