PRESEPI VIVENTI, UN SUCCESSO A PACENTRO. TUTTO PRONTO A CAMPO DI GIOVE

Una manifestazione quella del Presepe Vivente che prende piede nei diversi paesi del centro Abruzzo. Se il più longevo resta quello di Rivisondoli, che quest’anno compie 63 anni (si svolgerà il 5 gennaio alle 18 nella piana di Piè Lucente), quelli dei paesi montani della Valle Peligna sono suggestivi dando risalto alle bellezze dei propri borghi e alle tipicità che ognuno offre. Ieri un successo la rievocazione della Natività a Sulmona, organizzata dall’associazione Giostra cavalleresca insieme al Comune clicca link, mentre fervono i preparativi a Campo di Giove per mettere in scena nel cuore storico il Presepe Vivente, che ogni anno richiama molti visitatori, che ammirano il paesaggio ricostruito alla perfezione, con i figuranti, la capanna, il bambinello, la neve, i pastori, gli antichi mestieri. La decima edizione, organizzata dall’associazione “Amici del Presepe”, con il patrocinio del Comune, si svolgerà venerdi 3 gennaio alle 18. E’  piaciuta anche la manifestazione che si è svolta a Pacentro il 26 dicembre scorso per il sedicesimo anno.

Divenuto, ormai, tra le più importanti tradizioni folkloristiche, una rappresentazione tra sacro e profano, in cui viene ricreata la mistica atmosfera del natale a Betlemme, caricandola di una valenza popolare strettamente legata alla tradizione contadina del luogo. Il percorso cominciava dal “Colle”, caratterizzato da una serie di performance collaterali  teso a ricreare un ritmo di vita perduto, scandito dagli incontri nelle botteghe di raccolta che non sono puro decoro, ma esperienza partecipata e in grado di rigenerare il quartiere urbano trasformandolo in un organismo capace di ricreare modi di vita, di attraversamento e utilizzo fuori dalla routine del quotidiano. Le locande culinarie di dolci, pizze, gnocchi, urritj, castagne, inondano i vicoli di profumi antichi e che accompagnano i visitatori durante la passeggiata verso la grotta. Le botteghe della sarta, del fabbro, dei mammuccij, dell’orafo, del tombolo, dell’intagliatore, costituiscono occasione di sosta e di sorpresa. Una manifestazione folkloristica carica di tradizione cristiana, integrazione tra città-tradizioni-arti e mestieri popolari, offre la possibilità all’evento di fungere da strumento per rigenerare una qualità dello spazio urbano perduta, interagendo direttamente con le persone, riconnettendo ed identificando gli spazi.

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