PONTE SUL VELLA ANCORA CHIUSO, TRAFFICO IN TILT
Ingorghi, attese e file stanno mettendo a dura prova la pazienza degli automobilisti sulmonesi. Chiusa al traffico da ormai una quindicina di giorni via Fiume, per lavori in corso, è il caos nelle ore di punta. Centri nevralgici di maggiore affluenza delle auto sono soprattutto via Pescara, via Japasseri e via Circonvallazione orientale, dove vengono dirottati tutti i veicoli, compresi gli autobus da quando è off limits il ponte sul fiume Vella (noto anche come ponte di Santa Liberata), il quale collega il centro storico con i rioni periferici di Sulmona. “Neanche fosse una metropoli”, commentano alcuni automobilisti in coda, “Potrebbero togliere la Ztl e aprire Corso Ovidio alle auto” grida qualcuno dal finestrino, con la fretta sui pedali. Anche i commercianti della zona, interessata dagli interventi di riparazione, hanno alzato la voce nei giorni scorsi, lamentando diminuzione delle vendite, tanto che alcuni hanno affisso cartelli accanto alla segnaletica del work in progress per segnalare che le loro attività sono comunque aperte. Per sapere il giorno in cui la strada potrà tornare percorribile ai veicoli si dovrà aspettare domani, quando sarà effettuato un sopralluogo da parte dei tecnici del genio civile della Regione, per verificare lo stato di salute di via Fiume, al fine di controllare se ci sono eventuali problemi legati alla staticità del ponte, così da conoscere se si dovranno effettuare ulteriori interventi qualora sorgessero problemi, come ha annunciato il sindaco. Una perdita della rete fognaria, secondo l’ordinanza di chiusura, è all’origine dei problemi. Anche se sono in molti a dubitare che si possa trattare solo di una semplice riparazione a una conduttura idrica, dato che nonostante due carotaggi effettuati i cantieri sono ancora aperti. Dal post sisma, secondo disposizione regionali, il Comune è tenuto a effettuare verifiche di staticità su tutti i ponti di città. Ecco, dunque, che nella lista dei prossimi controlli compaiono anche il ponte San Panfilo e il Capograssi, sul quale per molto tempo furono vietati i parcheggi alle auto.