UN CONVEGNO IN MEMORIA DELLA TRAGEDIA DEL VAJONT

Mercoledì 9 ottobre prossimo ricorrerà il 50esimo anniversario della tragedia del Vajont e Sulmona ricorderà quei tragici eventi, nell’ambito della “Giornata Nazionale in memoria delle Vittime dei disastri ambientali e industriali”,  con un convegno intitolato “l’obolo della vadova” e una mostra documentaria, curata da Beatrice Ricottilli, funzionaria dell’Archivio Di Stato sulmonese  (ore 17 locali Archivio di viale Sant’ Antonio). Un omaggio alle vittime attraverso la spontanea e grande  solidarietà dimostrata allora dai nostri concittadini, a tutti i livelli.   

Quella sera del 1963  fa una frana di enormi dimensioni si staccò dal monte Toc e precipitò nel bacino artificiale sottostante in cui si raccoglievano le acque del torrente Vajont. L’onda provocata dalla frana si riversò a valle a grande velocità senza lasciare scampo ai paesi sottostanti. Morirono duemila persone. L’Italia della gente comune si mobilitò nel prestare soccorso e assistenza, e la nostra città non fu da meno. Il processo fu celebrato poi nel Tribunale dell’Aquila e pochi anni fa, trascorso il necessario tempo di deposito, tutti i fascicoli dell’istruttoria sono stati versati nell’Archivio di Stato dell’Aquila. A descrivere e carte processuali illustrandone il contenuto, durante il convegno aperto da Paolo Buonora, direttore dell’Archivio di Stato dell’Aquila, sarà   Daniela Nardecchia. Seguirà l’intervento di Micaela Coletti, Presidente del Comitato Sopravvissuti Vajont, scampata fortunosamente alla tragedia, di  Rossella D’Angelo, presidente del Comitato locale della Croce Rossa Italiana che, all’epoca, fornì un grande contributo assistenziale. Successivamente prenderanno la parola i sindaci di Sulmona  di Lettomanoppello, Peppino Ranalli e Giuseppe Espositi. sarà presente anche  Nino Domenico Di Pietrantonio, con una rappresentanza dell’associazione dei minatori di Palombaro che parteciparono alla costruzione della diga.  Andrea Giampietro leggerà alcuni brani del libro di Tina Merlin “Sulla pelle viva”.