GUERRILLA GARDENING E LE AIUOLE TORNANO A VIVERE

E la grigia città si colora con la vitalità di fiori e piante. Spopola il fai da te negli ultimi tempi a Sulmona.  Attacchi di Guerrilla gardening alle aiuole pubbliche riportano in vita angoli di verde in balia del degrado. Se da una parte numerosi volontari nei giorni scorsi hanno imbracciato scope e pale aderendo all’iniziativa Puliamo Sulmona, rimuovendo rifiuti e sporcizia in tre zone della città,  dall’altra volenterosi cittadini, una sorta di “guerriglieri del libero giardinaggio”, come sono stati definiti, si sono dati da fare con zappette e guanti, ieri pomeriggio, per rianimare l’aiuola davanti la caserma dei vigili del fuoco, decorando e abbellendo piccole porzioni di prato con piantine donate da un vivaio. Un’operazione firmata Fluid Flower, con tanto di bandierina piazzata a fine giornata, come quella nel primo attacco effettuato alla villa comunale di Sulmona qualche mese fa. Si tratta di un movimento diffuso in tutto il mondo che affonda le origini in tempi remoti. Gli attivisti seguono la filosofia del  “liberare il giardiniere che è in te” e solitamente “assaltano” durante la notte e in segreto.  Ieri invece lo hanno fatto alla luce del giorno. Un lavoro in collaborazione, grandi e piccoli, nessuno escluso. Un gruppo aperto, al quale chiunque vuole può aderire. “Grazie alla signora con tacchi a spillo e vestito elegante che, passando, ha piantato con pala e piccone la sua piantina gialla, stimolandoci a circondarla con altre piante colorate” hanno commentato alcuni “guerriglieri”.  “E’ tutto lecito ed è bello” hanno ribadito i componenti del gruppo, lanciando un appello: “ora ci auguriamo che Sulmona e i suoi cittadini sappiano voler bene alla loro città sempre di più. Come abbiamo dimostrato noi con questa azione abbiamo cercato di donare qualcosa alla città ancora una volta”.  Hanno ricordato, infine, come anche una parte di giardino dietro la chiesa di San Panfilo sia stata abbellita con lo stesso metodo: “non opera di un’associazione o un ente” hanno tenuto a precisare “ma semplicemente di una cittadina che, stanca di vedere quel pezzettino di terra secco, ha provveduto all’impianto di alcune crassule. Magari potrebbe essere un esempio da portare avanti! A volte invece di parlare male delle istituzioni ,bisognerebbe tirarsi su le maniche e provvedere. E magari passando di li qualcuno potrebbe metterci un po d’acqua e pulirlo dalle erbacce”.

 

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