EMIGRANTI CANADESI DONANO DEFIBRILLATORE A SCUOLA CALCIO DI PRATOLA

Un bel gesto quello degli emigranti canadesi per i piccoli calciatori pratolani, nel segno del legame tra chi tanti anni fa emigrĆ² oltreoceano e la propria terra d’origine. Un kit mobile di defibrillazione ĆØ stato donato, nell’assolato pomeriggio di ieri, alla scuola calcio “Virtus Pratola” dall’associazione socio culturale Valle Peligna di Toronto, Ā guidata dal presidente Aldo Di Cristofaro. Ā La cerimonia di consegna ĆØ avvenuta sui prati del Campus di Pratola, tra l’allegria dei piccoli giocatori, intenti nel loro allenamento in campo, e dei genitori che si sono radunati per complimentarsi, mentre si trovavano nel centro comprendente parchi giochi e spazi frequentati dal popolo dei giovanissimi. Ā Insieme a una delegazione di canadesi, originari dei paesi della Valle Peligna, il presidente ha donato il defibrillatore al presidente dell’associazione sportiva, Giovanni Tofano, il quale ha ricambiato omaggiandoli con una targa e alcune t-shirt. Ā Si tratta di una delle tante iniziative di beneficenza compiute dai Ā canadesi Ā nella loro terra d’origine, che non dimenticano mai. Ā Il defibrillatore ĆØ stato acquistato con i soldi dei pensionati dell’associazione oltreoceano, che quest’anno festeggerĆ  il decimo anniversario dalla nascita. Lo farĆ  in grande stile a novembre prossimo, insieme al presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi che volerĆ  Ā Toronto per l’occasione, come ha annunciato Di Cristoforo Ā “Il governatore sarĆ  nostro ospite” ha detto “siamo arrivati a compiere dieci anni, speriamo di poterne festeggiare tanti altri”. Sottolinea la difficoltĆ  soprattutto da parte dei giovani nel mantenere salde le radici: “oggi si allontanano, anche se noi cerchiamo di avvicinarli” ha spiegato Di Cristofaro. Ā  La donazione ĆØ, secondo il presidente della Valle Peligna di Toronto “un gesto per sensibilizzare e stimolare le relazioni tra noi che stiamo in Canada e i paesi di origini. Infatti il nostro striscione lo dice: <le nostre radici, la nostra forza>, ma queste forze si affievoliscono, quindi con questi gesti cerchiamo di mantenere salde Ā le radici per il futuro. Il messaggio” continua Di Cristofaro” ĆØ diretto alle Ā nostre istituzioni. Ogni anno invitiamo un sindaco del territorio, non per venire a fotografare la torre di Toronto o le cascate del Niagara, ma per sensibilizzare sulla storia dell’emigrante, perchĆØ quell’Italia al’estero ĆØ una risorsa e vogliamo che sia rispettata come l’altra Italia, di cui facciamo parte. Siamo parte dall’Italia, ma a volte tornando andiamo piangendo da soli: Allora Ā lo scopo ĆØ rinvigorire quelle radici che si stanno seccando, e creare Ā un’associazione globale”

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