FAS, SPINOSA PINGUE “SUBITO DECISIONE O CONFINDUSTRIA SI RITIRA”

“Subito una decisione sui Fas o Confindustria si ritira e propone un bando unico per pubblico e privato”. La strigliata arriva dal presidente di Confindustria L’Aquila, Fabio Spinosa Pingue, che definisce la Valle Peligna “un vagone fermo, su un binario morto”, criticando lo stallo in cui il territorio ristagna “La pazienza degli imprenditori è finit” afferma “e non deve esserci ulteriore margine perché continueremmo ad avallare, a fronte del senso di responsabilità mostrato da tantissimi componenti del Partenariato, la paralisi nella quale siamo costretti, ostaggi di qualche amministratore che pretende una briciolina per la propria comunità”. Sprona, dunque, i Comuni a prendere in fretta decisioni perchè i tempi stringono. Venerdì 6 settembre è prevista una riunione con Provincia, Comune e enti interessati per discutere sui progetti definitivi, in vista del 30 settembre prossimo termine ultimo per la consegna in Regione e ottenere quei quasi 17 milioni di euro, di cui poco più di 8 milioni circa sono destinati ai privati, oltre 4 milioni per finanziare progetti presentati dagli enti pubblici e il resto a Saca e Cogesa.  “Sono due anni che si concerta intorno ai fondi Fas destinati alla Valle Peligna” tuona Spinosa Pingue “se la riunione di venerdì prossimo non sarà quella definitiva, tale da chiudere tutto entro settembre, Confindustria ritirerà la firma dagli accordi sottoscritti e invertirà la rotta: proporrà che tutti i 16.850.000 euro siano assegnati con un unico bando che preveda un cofinanziamento al 50% per i privati e al 10% per il pubblico, ed una premialità a favore dei progetti green, turistici, e ad alta qualità o quantità di occupazione”. In una nota il presidente spiega che “forse questi Fas saranno gli ultimi fondi destinati alla Valle Peligna, e sicuramente non saranno la panacea dei mali di questa Valle, ma una cosa è certa: abbiamo il dovere di assumere risoluzioni che scoraggino l’inerzia ingiustificata di chi amministra e la responsabilità morale di investire quello che resta dei fondi pubblici su progetti che creino vero sviluppo e vera occupazione, con la determinazione di prescindere dalla provenienza pubblica o privata del proponente”.