RICONVERSIONE MONTE SAN COSIMO, VALLE FUTURA “RISPOSTA DELUDENTE”

“La risposta del Sottosegretario è molto simile a quella che in passato hanno dato gli uomini di governo che lo hanno preceduto. Le rassicurazioni circa l’assenza di rischi per la salute dei cittadini non tengono conto del fatto che un deposito di esplosivi costituisce oggettivamente un potenziale pericolo per la incolumità pubblica; inoltre, stante il segreto militare sulla struttura, non è possibile verificare se all’interno della stessa siano alloggiati anche materiali diversi da quelli ufficialmente ammessi”. Lo affermano in una nota Roberto Santilli e Mario Pizzola dell’associazione  “Cittadini della Valle Futura” esprimendo la propria delusione per quanto dichiarato dal Sottosegretario alla Difesa rispondendo all’onorevole Gianni Melilla in merito al deposito militare di Monte San Cosimo. “Ciò che non può essere in ogni caso condivisa – continuano -è la dichiarata scelta di continuare a mantenere l’uso militare dell’area, che contrasta sia con la decisione ormai già attuata di cancellare la presenza dei reparti militari nel nostro territorio e sia con la chiara volontà espressa dai cittadini e dalle istituzioni a favore della riconversione del deposito militare in Polo logistico della Protezione Civile. Desta molta sorpresa l’affermazione del Sottosegretario Alfano secondo cui la Regione Abruzzo, dopo due anni dal voto unanime del Consiglio Regionale per la riconversione, non avrebbe ancora trasmesso alcuna richiesta al Governo nazionale. Se ciò dovesse essere confermato sarebbe un fatto molto grave sul piano politico ed istituzionale. Pertanto riteniamo doveroso che da parte delle forze politiche presenti in Consiglio Regionale e degli Enti Locali, che unanimemente si sono espresse per la riconversione, vengano messe in atto le necessarie iniziative affinché la Regione dia seguito agli impegni assunti. Anche perché il Sottosegretario Alfano non ha chiuso completamente alla possibilità della riconversione ma ha affermato che essa non sussiste “al momento”. Il nostro comprensorio, penalizzato da una serie di spoliazioni e da una pesantissima  crisi economica, non può che trarre giovamento dalla riconversione della base di Monte San Cosimo.

 Questa vasta area, di oltre 133 ettari, già infrastrutturata e ben collegata con l’autostrada e la ferrovia, ha tutti i requisiti per essere utilizzata per un servizio essenziale per i cittadini qual’ è la Protezione Civile. Inoltre essa, per le molteplici attività connesse alla prevenzione, può anche dare uno specifico contributo alla ripresa economica ed occupazionale della Valle.

Auspichiamo perciò” concludono Santilli e Pizzola “che i nostri rappresentanti istituzionali ai vari livelli  facciano sentire chiaramente la loro voce in difesa dei legittimi diritti del nostro territorio e mettano in campo gli interventi finalizzati al conseguimento di questo importante obiettivo”