AMICIZIA E SOLIDARIETA’ TRA STUDENTI SULMONESI E I FIGLI DI NOMADELFIA

Un bel legame di amicizia e solidarietà è quello che si è stretto tra la scuola elementare e media “Serafini – Di Stefano” di Sulmona con la ‘Scuola familiare e vivente’ di Nomadelfia, un “popolo nuovo” che vive a circa 5 chilometri da Grosseto, in Toscana, su un territorio aperto di 4 chilometri. Si tratta di una popolazione che prende ispirazione dal Vangelo (Nomadelfia, dal greco, significa legge di fraternità), ed è composta  da 60 famiglie (320 persone in tutto). Nell’ambito del progetto ‘Orientamento e Continuità’, già dallo scorso anno scolastico, l’Istituto Comprensivo sulmonese ha attuato, su proposta della docente di Religione Cattolica, Paola Tolone, uno scambio culturale, divenuto un legame di profonda amicizia, tanto che quest’anno gli esami di terza media sono stati sostenuti da privatisti nella scuola media di Sulmona. Gli studenti sono stati accolti dalla dirigente scolastica, Elvira Tonti, e da tutto il popolo di studenti, insegnanti e personale scolastico con entusiasmo e grande cordialità. “Tutti hanno imparato da loro” afferma chi ha vissuto questa esperienza, spiegando che il soggiorno, dal 9 al 18 giugno, è stato generosamente offerto loro dall’associazione del “CIPA” (Centro Informazione Prevenzione e Accoglienza) nella struttura di Santa Rufina, gestita da volontari, che i nomadelfi hanno voluto ringraziare. In maniera particolare nella persona di Domenico Boiocchi, Carmela Petrucci e Antonio Incani.
“I figli di Nomadelfia con i loro insegnanti” raccontano “si sono sentiti da subito accolti e a proprio agio, a casa, trovando la tranquillità necessaria per potersi concentrare ed affrontare con serenità la prova d’esame, che si è brillantemente conclusa il 18 giugno. Gli insegnanti della scuola di Familiare di Nomadelfia, Chiara e Roberto, sono rimasti davvero colpiti e contenti, non avendo mai ricevuto un’accoglienza così generosa e attenta. Tutto questo ha permesso di fare nuove esperienze, dando la possibilità a tutti di aprire la mente e il cuore. La scuola Serafini-Di Stefano ringrazia Nomadelfia per il dono della loro presenza tra noi e della testimonianza e realtà di vita che hanno dato”.E’ un popolo diverso, nuovo, perché formato da persone volontarie, cattoliche, che vivono insieme con lo scopo di costruire una nuova società fondata sul Vangelo.

Per la Chiesa è una “associazione privata” e una parrocchia comunitaria. Per lo Stato è un’associazione civile. Le famiglie sono aperte all’accoglienza di figli in affido e adozione e vivono insieme ad altre quattro o cinque famiglie nel cosiddetto “gruppo famiglia”. La scuola di Nomadelfia è nata nel 1968 quando i genitori hanno ottenuto dal Ministero della Pubblica Istruzione di poter istruire i figli sotto la loro responsabilità con l’obbligo di presentare i figli come privatisti agli esami di Stato. Il fondatore di Nomadelfia, Don Zeno Saltini (1900-1981), ha voluto questa scuola familiare perché gestita dai genitori; una scuola vivente perché cerca di far vivere ciò che si studia e di insegnare ciò che serve alla vita.