RESTAURO CAPPELLA MAZARA, GIA’ 15 MILA EURO IN QUATTRO MESI

Sono arrivati, finora, 15 mila euro con la raccolta fondi avviata lo scorso Febbraio dal Rotary Club di Sulmona (clicca qui)  finalizzata a riportare agli antichi splendori la Cappella Mazara, importante monumento architettonico (1906) situato nel cimitero di Sulmona, strappandolo dal degrado che impera da molti anni. “All’inizio sembrava un progetto impossibile, invece pian piano prende corpo” ha affermato Daniela Di Cioccio del Rotary Club, facendo il punto della situazione questa mattina in conferenza stampa insieme a Michele Bocci, agli esperti e ai membri del sodalizio.  “C’è una risposta spontanea della cittadinanza” spiega  “in molti hanno fatto versamenti in banca di importi rilevanti ed anche di piccole cifre. Si è creata una coscienza cittadina dell’importanza di un bel monumento di Sulmona”. La sottoscrizione pubblica, che dovrà durare due anni, ha l’obiettivo di raggiungere 400 mila euro circa, utili per ridare dignità a un’opera che dal 2002 gode del vincolo della soprintendenza dei Beni Architettonici e Artistici.

E’ nato, intanto, un comitato scientifico ad hoc, un team di professionisti che gratuitamente stileranno il progetto per il restauro della cappella, composto dall’ingegnere Michele Tataseo, che si occuperà dell’aspetto di recupero strutturale,  la dottoressa Catia Di Nisio, per l’aspetto geologico, l’architetto Massimo Giorgi Piccirilli, la società Teco 3D snc , architetto Patrizio Colasante e geometra Giuseppe Tempesta, per il rilievo tridimensionale con impiego di laser e scanner terrestre. “L’iniziativa Rotary Club Sulmona ha raggiunto  un primo risultato pratico con la disposizione datata 21 maggio 2013 del Commissario Prefettizio rivolta al Settore IV del Comune  affinchè il complesso architettonico venga liberato dai rovi e dalle piante selvatiche che lo stanno invadendo” hanno raccontato, spiegando che l’operazione di bonifica è la priorità per poter poi intervenire sul monumento. “Attendiamo quindi che venga eseguito quanto disposto dal commissario Guetta per poter poi presentare il progetto alla città” hanno aggiunto, precisando che  “Di Nisio ha già effettuato due stese geofisiche con tecnica di tomografia e due prove penetrometriche pesanti, sostenuta operativamente dalla ditta Geoland di Domenico Palucci che ha prestato la sua opera, struttura e mezzi meccanici, gratuitamente”. Saranno sistemati nell’abbazia celestiniana, su autorizzazione della sovrintendente dei Beni Artistici d’Abruzzo, dott.ssa Lucia Arbace, reperti  ritrovati e scampati al furto commesso quindici anni fa nella cappella. Si tratta della  pregevole cancellata perimetrale in ferro battuto, opera dell’artigiano di Guardiagrele Ranieri. Del recupero del materiale si è occupato la ditta Benedetto Zappa. Proseguirà la raccolta fondi anche attraverso eventi, come cene e manifestazioni. “Si sta pensando anche a un’asta di quadri di artisti locali” hanno annunciato “interesseremo di questa proposta il Premio Sulmona” . Prevista, intanto, per il 30 luglio prossimo nell’Abbazia celestiniana un’importante mostra intitolata “Oltre Caravaggio-Pittura del Seicento in Abruzzo, tra Roma e Napoli.  Nell’occasione il Rotary Club Sulmona organizzerà un evento per la raccolta fondi pro-Cappella Mazara

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INTANTO UN PROGETTO DI RESTAURO GIA’ ESISTE (CLICCA QUI)

LA STORIA

Il Comune acquistò la Cappella Mazzara  il 20 novembre 1997 da Pier Paolo D’Agostino Orsini, ultimo erede della famiglia Mazara. A pianta cruciforme, di chiara tendenza neoclassica, l’opera fu commissionata da Francesco Mazzara, barone di Schinaforte, per commemorare la memoria del padre Gentile. Il monumento cimiteriale fu completato in due anni, nel 1910, su progetto dell’igegnere Domenico Poiluucci, il quale si è circondato delle migliori maestranze locali del tempo, per completare la sua realizzazione, come Vincenzo Di Renzo da Sulmon, Onorato di Renzo da Roma, lo scalpellino Francesco Pagliaro e lo stuccatoe Arnalo Di Ramio. L’artista di maggior rilievo che ha operato nel monumento è lo scultore Giovanni Grana.

 

 

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