DA SINDACO A SINDACO E NEL MEZZO UN COMMISSARIO
“Fai di testa tua”. E’ il consiglio che ha voluto dare il sindaco uscente Fabio Federico al neoeletto primo cittadino Peppino Ranalli. “Ci tenevo a dire personalmente <in bocca al lupo> al nuovo sindaco Peppino, non tutti gli ex sindaci lo hanno fatto con i loro successori, ma io credo in questa forma di rapporto più umana” ha affermato Federico questa mattina al termine di un colloquio a porte chiuse nella stanza dei bottoni al primo piano di palazzo San Francesco, da cui per cinque anni ha amministrato la città . Una sorta di passaggio di testimone tra il vecchio e il nuovo. Nel mezzo: tre mesi di commissariamento. Ha precisato Federico che “sono state chiacchiere tra persone le quali, su fronti differenti, hanno condiviso un pezzo della vita in Consiglio comunale e quando rimane un rapporto personale di stima al di là e al di sopra della politica è cosa buona”. E ha aggiunto: “con l’auspicio che si possano portare presto importanti risultati per questa città . Ci sono le condizioni per raggiungere obiettivi anche subito”.  Ha tenuto a sottolineare più volte al suo successore che “è meglio sbagliare da soli che su consiglio degli altri”. Nessun riferimento esplicito, ma la lettura dietro le righe lascia intuire il riferimento a una forza ancora non sbiadita di politici della passata epoca sulmonese, la cui prole siederà in aula consiliare. Dall’altro lato in casa centrodestra si leccano le ferite e la ricetta, secondo l’ex sindaco, per ricucire quello strappo che ha portato alla sonora sconfitta elettorale disintegrando di fatto il Popolo della Libertà sulmonese, è “ridare una struttura di partito al Pdl per ricompattarlo, altrimenti” ha detto”chiunque ritiene di potersi alzare e comandare, creando inevitabilmente spaccature”. Com’è accaduto. Ha citato il fatto che il simbolo del partito di Berlusconi sia stato concesso a chi neanche è iscritto al Pdl, spinto e appoggiato dalla senatrice, come ha ricordato Federico, contro il parere di un tavolo che aveva deciso di correre con un altro candidato. Dal canto suo, Peppino Ranalli, in merito a questa visita ha accolto a braccia aperte il suo predecessore in virtù del fatto che “esiste un rapporto che và oltre la politica” ha detto il nuovo sindaco “lui è stato il sindaco e continuerà ad essere il sindaco della nostra città ”. Risolvere il grattacapo della composizione della Giunta è tra le priorità del neo primo cittadino, il quale non si sbottona sulla rosa dei cinque. Impazza, intanto, il toto assessori. Si fanno insistenti le voci secondo cui sarà affidato il ruolo di vicesindaco a Luciano Marinucci e il posto riservato a una donna per Rena Saluppo , insieme a Franco Casciani e Tonio Iudiciani, tra i nomi più gettonati. Si fa largo l’ipotesi che il primo cittadino possa propendere nel pescare nella lista “Pronti per Cambiare”, mentre in quella del Pd per affidare ruoli esterni. Un grattacapo che necessita rapida soluzione per cominciare a lavorare concretamente e risvegliare dal torpore una città che si avvia a morire nel sonno.