“IL MIGLIOR VINO DEL CONTADINO”

Il sapore di antiche tradizioni in un bicchiere di vino fatto in casa.  Un successo anche quest’anno il concorso semiserio che decreta il “Miglior vino del contadino” non commerciale della Valle Peligna, l’altra faccia dell’enogastronomia locale. Una simpatica e originale competizione tesa a valorizzare i prodotti figli della terra di casa nostra. Quelli meno blasonati.  Quarantacinque i produttori che hanno partecipato all’insolita gara. Amatori, professionisti, agricoltori, semplici appassionati che hanno messo a disposizione gratuitamente il proprio vino fatto in casa, sottoponendolo sia al giudizio di una giuria (diversa in ognuna delle quattro tappe previste) quella composta da esperti sommelier associati Ais, come il quartetto per la finalissima formato da Velia Di Bacco dell’Onav e Giorgio Davini di Sloow Food condotta peligna e da due sommelier sulmonesi, sia alle spietate critiche del popolo pronto per ogni assaggio ad assegnare un punteggio da 0-5. Nove i produttori approdati nella finale che si è svolta ieri sera nel ristorante “Osteria del tempo perso” a Sulmona, dopo  aver affrontato le selezioni in quattro locali toccando diversi paesi della Valle Peligna: Introdacqua, Corfinio, Roccacasale e Pettorano sul Gizio. Premi in palio: una confezione di Bottiglie offerte da aziende vitivinicole locali, una cena per due in un  agriturismo del posto, cesti di tipicità del centro Abruzzo assegnati dagli esperti critici. A vincere il titolo di “Miglior Vino del Contadino 2013” è stato  Flavio Rulli di Vittorito, conquistando la giuria popolare rappresentata da Carmela Di Felice, sorteggiata nel gruppo di commensali che si sono divertiti ad assaporare gusti caserecci in una sfida diretta, tavolo per tavolo. Un sorso per il bianco, un assaggio di cerasuolo e una variegata sequenza di rossi. Tutti rigorosamente anonimi. “E’ il terzo anno che organizziamo il concorso a cui partecipano sempre tanti produttori e riscuote sempre successo” ha  spiegato Fabiana Donadei dell’associazione Seminavalle, curatrice dell’evento insieme ad Alessandro Lucci, animatore della serata. A vincere è stata non solo la passione di chi continua a credere nel vino fai da te, ma anche quel sapore di antiche tradizioni, tramandate di padre in figlio, con le ricette di epoche lontane, che raccontano della terra peligna lavorata dagli avi.  Bottiglie che non finiranno mai nelle prestigiose carte di vini, che non avranno mai l’ambizione di essere decantate su raffinate tavole, ma che conserveranno sempre quella semplicità e quella soddisfazione personale nel poter offrire all’amico un buon vino fatto con le proprie mani. Magari pronto per la sfida con il vicino di casa al prossimo concorso del Miglior Vino del Contadino.

 

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(foto in alto la giuria)

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